A un anno dalle proteste di Piazza Tahrir, cosa resta della primavera araba? Grazie all’associazione Giovani che amano l’Egitto, lo possiamo scoprire a Reggio con due ospiti d’eccezione oggi 29 giugno alle 18 all’Università di Modena e Reggio Emilia.
Asmaa Aly è una blogger femminista e protagonista della rivoluzione egiziana. È stata responsabile sia della campagna dei giovani per un giovane presidente (Khaled Ali) sia responsabile Cospe per le pari opportunità e i diritti delle donne egiziane.
Malek Adly, avvocato dei diritti umani, lavora al Centro dei diritti sociali ed economici in Egitto ed è stato difensore nei principali processi penali contro gli attivisti.
L’incontro, che si terrà in aula 8 (secondo piano) nella sede della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Informazione, in Via Allegri 9, è organizzato in collaborazione con il Centro Interculturale Mondinsieme e sarà condotto in arabo e tradotto in italiano. Rientra nelle attività del Laboratorio di Comunicazione Videografica condotto da Damiano Razzoli del corso di laurea in Scienze di Comunicazione.
Dopo la presentazione dell’associazione Giovani che amano l’Egitto, Asmaa Aly e Malek Adly racconteranno la loro esperienza di blogger e attivisti in Piazza Tahrir. L’incontro è interessante anche per avere una lettura dei risultati delle elezioni presidenziali che hanno visto vincere Mohammed Morsi, leader dei Fratelli Musulmani. Al termine è previsto un dibattito con il pubblico.
Aya, Samir, Walla e May, ventenni, sono il direttivo dell’associazione. “Con la Primavera Araba sono stati proprio i giovani a dimostrare l’affetto nascosto verso il loro paese d’origine – spiegano insieme – E’ come se ci fosse stato un risveglio identitario, come se ci fossimo accorti di essere non solo italiani, ma anche egiziani!”.
L’intento principale dell’associazione è quello avvicinare e far scoprire le identità italiane ed egiziane in modo reciproco.