E’ approdato in Commissione lavoro della Camera dei deputati il decreto legge contenente misure urgenti in favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 20 e del 29 maggio. Il deputato modenese del Pd Ivano Miglioli, in qualità di relatore, ha illustrato il provvedimento messo a punto dal Governo, aggiungendovi le richieste che, in queste ore, stanno arrivando dai territori colpiti, in particolare quelle emerse dal confronto dei soggetti istituzionali che fanno parte del cosiddetto “tavolo regionale”. I numeri del disastro sono impressionanti: fino a 27mila sfollati accolti nei campi, 5000 imprese colpite, 25mila lavoratori interessati, danni totali ancora da quantificare con precisione ma nell’ordine di diversi miliardi di euro. “La fase della ricostruzione – ha ricordato Miglioli ai colleghi della Commissione lavoro – si preannuncia difficile e richiederà tempo, ma si deve cominciare presto e bene”. Il decreto contiene già una serie di disposizione molto attese nelle zone colpite dal sisma come la sospensione dell’Imu e degli oneri fiscali e contributivi, il sostegno al credito per far riprendere l’economia, il riconoscimento degli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga, l’allentamento del patto di stabilità per gli Enti locali, la semplificazione delle procedure. Sono tutte misure importanti che vanno nella giusta direzione, ma le richieste che arrivano dall’Emilia sono anche altre e il deputato Ivano Miglioli intende farsene interprete: “Quando la Commissione avrà finito l’esame del provvedimento – spiega Miglioli – insisterò affinché il parere della Commissione Lavoro pur positivo sia corredato di una serie di proposte che ci arrivano direttamente dal “tavolo regionale”. Tra queste, ad esempio, il fatto che la sospensione degli adempimenti fiscali, tributari e contributivi vada estesa fino alla fine dell’anno, non solo fino a settembre come previsto; che le deroghe al patto di stabilità devono comprendere anche le spese per il personale per far fronte al notevole incremento di lavoro tecnico e amministrativo richiesto proprio dagli interventi post-sisma; e che, per mantenere i livelli occupazioni raggiunti e la presenza di competenze, si preveda un credito d’imposta per le nuove assunzioni. “Si tratta di indicazioni ampiamente condivise – conclude Ivano Miglioli – che devono essere portate all’attenzione dell’Aula”.