Che l’automotive faccia passi da gigante verso il motore elettrico è sempre più evidente. Tuttavia, tra i big del settore la situazione non è affatto omogenea. Per un Vecchio Continente che timidamente comincia a porsi il problema (leggi soprattutto Renault), c’è un’ampia area del mondo (Cina e Giappone in testa) che dimostra di voler fare sul serio.
Sce, impresa capofila nella creazione della prima e finora unica esperienza di parco tecnologico a Modena, ha firmato un contratto per la costruzione di componenti per veicoli destinati alla mobilità cittadina a completa trazione elettrica con un’azienda cinese, la Xin Da Yang di Linyi (nella provincia dello Shandong, nella parte nordorientale del Paese).
L’azienda modenese ha progettato il Bms (Battery management system), un circuito elettronico per il controllo e la gestione della batteria al litio. Il sistema consente di ottimizzare il rendimento della batteria controllandone corrente, tensione e temperatura delle celle durante le fasi di carica (caricabatterie) e scarica (impiego del motore). «Stiamo parlando di batterie basate sulla tecnologia al litio di ultima generazione, ovvero la nuova frontiera nell’accumulo di energia dopo cento anni di predominio delle batterie al piombo», illustra il fondatore di Sce Ormes Corradini. «Decisamente più leggere rispetto alle batterie tradizionali, nel giro di qualche anno consentiranno ai veicoli elettrici autonomie comparabili o addirittura superiori ai progenitori a benzina o gasolio».
L’apparecchiatura è stata scelta da Xdy confrontandola con altri quattro competitor internazionali di cui uno giapponese. Il know-how necessario alla produzione è stato comprato dall’azienda cinese per poter costruire il Bms in Cina. Sce manterrà l’esclusiva della commercializzazione del prodotto sul mercato europeo e la costruzione in Italia per lotti di produzione non di alti volumi. Si prevede un anno solare per consentire alla Xdy di andare a regime nella produzione dei Bms. Durante questo periodo si continuerà la produzione nello stabilimento modenese anche dei prodotti destinati alla Cina: il valore sarà di alcuni milioni di dollari.
Il nuovo centro di ricerca: testa a Modena, braccia in Cina
Secondo accordo, non certo meno importante del primo, è quello relativo alle linee guida per la formazione di un centro di ricerca Xdy-Sce in cui si svilupperanno studi destinati alla mobilità ecocompatibile. Il centro di ricerca verrà finanziato da un valore percentuale dei dispositivi Bms prodotti in Cina e raccoglierà il meglio delle tecnologie della Sce e delle conoscenze della Xdy con la partecipazione diretta di Benedetto Sampaolo (direttore tecnico del gruppo Sce) e di Guo Fen (professore dell’Università di Pechino).
L’accordo è stato siglato qualche giorno fa nel quartier generale di Sce, a Baggiovara. Oltre al titolare dell’azienda modenese, Ormes Corradini, erano presenti anche Alfredo Bacci, ex alto direttore del Gruppo Fiat ed estimatore delle tradizioni cinesi, e Bao Wen Guang, fondatore di Xin Da Yang.
Bao Wen Guan da quattro anni collabora con lo staff tecnico dell’italiana Greengo. Insieme hanno progettato un quadriciclo leggero che verrà presentato all’inizio di settembre, con passaggio a Modena. I piani di produzione della Xdy prevedono 100 veicoli al giorno già da ottobre 2012, per essere a regime nel 2014 in una nuova fabbrica che produrrà quotidianamente 1.000 veicoli. La commercializzazione di questo veicolo in Europa sarà gestita dalla Greengo. Il governo cinese ha messo a disposizione delle imprese della regione dello Shandong 90 milioni di dollari per lo sviluppo dei veicoli elettrici e delle loro infrastrutture.
«Crediamo molto in questa alleanza», conclude Corradini. «Ovviamente l’auspicio è che tra Sce e Xdy la collaborazione sia solo alle battute iniziali e che il trasferimento tecnologico sul tema del veicolo elettrico sia lungo e duraturo. Da questo punto di vista, dunque, mi sembra di poter dire che Sce cammina nella più totale coerenza su quel sentiero tracciato 12 anni fa con la costituzione dell’High Tech Park di Baggiovara. Oggi come allora la filosofia è sempre lo stessa: non bisogna credere che il mondo si riduca al nostro cortile ma occorre aprirsi, conoscersi, confrontarsi, imparare anche da chi ha diverse culture e tradizioni».
Il profilo di Sce
Sce nasce nel 1978. Oggi è una delle più attive realtà italiane nel settore dell’elettronica per automazione industriale. Il suo personale è caratterizzato per oltre il 25 per cento da ingegneri e tecnici qualificati. Nel 2011 ha fatturato 6,5 milioni di euro.
Il profilo di Xin Da Yang (Xdy)
Nel 2001, insieme a cinque collaboratori, Bao Wen Guan fonda a Linyi Xin Da Yang (Xdy), azienda produttrice di motori elettrici, accessori elettronici e sistemi di controllo. Oggi conta oltre 2.000 dipendenti con una quota di mercato interno del 20 per cento. Xdy è impegnata da anni nel campo della mobilità sostenibile con la progettazione di un mezzo di trazione elettrica.