“Sono preoccupato e lo dobbiamo essere tutti”. Ha esordito così, all’insegna di un realismo al limite della crudezza, Luca di Montezemolo nel tradizionale saluto a tutto il personale della Scuderia Ferrari, riunito nel padiglione della logistica, che si svolge dopo ogni vittoria. “Sì, sono preoccupato perché ci aspettano tre gare molto dure – Silverstone, Hockenheim e Budapest – e perché abbiamo visto una Red Bull fortissima, che ha dato quattro decimi in qualifica a tutti e che, in gara, stava volando via, almeno fino alla safety-car. Se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi allora dobbiamo fare un passo avanti”.
Le parole del Presidente sono state ovviamente volute, anche nell’ultima occasione in cui la squadra si ritrovava per gustarsi il dolce sapore della vittoria di Alonso a Valencia. Tutti sono ormai proiettati sul trittico delle gare di luglio e oltre ed era giusto sottolineare che resta ancora tantissimo lavoro da fare per poter davvero vincere il Mondiale. “E’ grazie al vostro lavoro, ad un pilota straordinario che non a caso corre per la Ferrari, alle strategie, ai pit-stop e a quello che viene fatto da ognuno in pista e a casa che ci ritroviamo in testa al campionato pur non disponendo della macchina migliore” – ha proseguito Montezemolo – “Ora dobbiamo fare in modo che tutto sia fatto nella maniera migliore perché vincere dipende solo ed esclusivamente da noi. Ci sbagliamo di grosso se pensiamo che la vittoria di Valencia significhi che basta quello che abbiamo: oggi abbiamo una vettura competitiva ma per vincere dobbiamo fare ancora di più”.
Montezemolo ha espresso la sua soddisfazione per il successo nel Gran Premio d’Europa, riconoscendo il valore di quello che è stato fatto domenica scorsa in una gara meravigliosa ma non nascondendosi che anche le circostanze esterne, vedi la safety-car e i ritiri di un paio di avversari, hanno dato una mano. “Non voglio che all’esterno pensino che basta una vittoria perché qui ci si metta a fare i fuochi d’artificio” – ha continuato – “So quanto state lavorando, quanti sacrifici state facendo ma sono il primo a sapere che tutti noi, nessuno escluso, dobbiamo dare ancora qualcosa in più”.
La chiusura del breve intervento di Montezemolo è stata più improntata all’occasione: “Ricordiamoci ancora per qualche minuto che siamo in testa al mondiale e poi torniamo al lavoro. Prima però, vi chiedo di dedicare alcuni applausi. Il primo a Fernando, perché dopo una gara così è il minimo che possiamo fare: raramente ho visto fare tanti sorpassi così ed una determinazione così straordinaria dalla partenza alla bandiera a scacchi. Il secondo a Felipe, stavolta non d’incoraggiamento come avevamo fatto all’inizio della stagione, ma come segno di fiducia perché sappia che noi contiamo su di lui: dobbiamo dargli una macchina migliore e più affidabile per permettergli da raggiungere quei risultati che servono al suo morale e alle classifiche dei due campionati. Il terzo ai ragazzi del pit-stop, che hanno lavorato tantissimo quest’anno e si sono migliorati fino ad essere il riferimento di tutti i team in una stagione in cui le soste ai box sono spesso decisive: sono il nostro orgoglio. L’ultimo applauso, e lo voglio fare io per primo, va al vostro capo, Stefano Domenicali, che si assume sempre le sue responsabilità, che fa da parafulmine a tutte le critiche, che protegge i suoi uomini all’esterno e che, nello stesso momento, sa esigere il massimo impegno, che sa fare squadra e sa guardare al futuro con positività e col giusto senso di realismo. Se lo merita”.