Sciopero per l’intero turno lavorativo degli addetti del Cie sabato 30 giugno. L’iniziativa di lotta è stata indetta dai sindacati FP-Filcams-Nidil Cgil e FP/Cisl contro il cambio di appalto del servizio di gestione del Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Modena che mette a rischio l’occupazione a causa del taglio del 60% di risorse.

Oltre allo sciopero è previsto un presidio di 2 ore dalle ore 10 alle ore 12 davanti alla sede Cie (via La Marmora) con assemblea sindacale fra i lavoratori.

Insieme ai lavoratori modenesi, parteciperà al presidio una delegazione di lavoratori del Cie di Bologna anch’essi coinvolti nella medesima vertenza (il consorzio L’Oasi di Siracusa subentra nella gestione del Cie di Bologna il 1° agosto con le medesime condizioni di appalto).

L’iniziativa di sabato si è resa necessaria dopo la proclamazione dello stato di agitazione da parte dei Sindacati che, non avendo ricevuto risposta positiva dalla Prefettura, hanno deciso di continuare la mobilitazione.

E’ sempre più una certezza che con il cambio d’appalto, gli oltre 40 lavoratoti attualmente impiegati presso il Cie resteranno a casa a partire dal 1° luglio.

Infatti, a oggi, il Consorzio L’Oasi non ha ancora risposto alla richiesta d’incontro dei Sindacati per discutere del passaggio del personale da un gestore all’altro.

A quanto pare l’Oasi ha deciso di partire già con il piede sbagliato non rispettando l’art.37 del CCNL Coop sociali, che prevede il confronto sindacale finalizzato al passaggio dei lavoratori nel cambio di appalto.

In caso di perdita del lavoro, per il personale si apriranno le porte della cassa integrazione in deroga con scarsa prospettiva di reimpiego, in quanto le aziende (La Misercordia, Linda) difficilmente potranno reimpiegare i lavoratori dipendenti in altre attività. Inoltre, sono presenti anche 10 lavoratori con forme contrattuali precarie che non avranno accesso agli ammortizzatori sociali.

I sindacati esprimono forte contrarietà per gli appalti al massimo ribasso che non tengono conto delle ricadute sulle retribuzioni e sui livelli occupazionali.

A ciò si aggiunge il comportamento di un’azienda, L’Oasi, che entra nel territorio modenese e non si impegna ad incontrare le organizzazioni sindacali al fine di tutelare l’occupazione, anche nell’ottica della continuità del servizio e della qualità del medesimo.

I Sindacati e i lavoratori chiedono una sospensione dell’aggiudicazione dell’appalto; l’apertura di un confronto con le istituzioni locali sul tema della difesa dei posti di lavoro e il rispetto dei contratti nazionali e territoriali.

I Sindacati ritengono inaccettabile che in un appalto, a maggior ragione se pubblico, non siano rispettati i contratti, per questo non accetteranno violazioni e deregolamentazioni e saranno pronti a metter in campo ulteriori vertenze già a partire dal 1° luglio.