Sono trentatre le persone denunciate dalla Digos di Bologna per gli scontri con le forze dell’ordine del 16 giugno, durante la visita del premier Mario Monti al festival del quotidiano Repubblica. Nei tafferugli erano rimasti contuse una decina di uomini delle forze dell’ordine, tra polizia e carabinieri. Fra i denunciati, identificati anche grazie a filmati pubblicati su Internet, ci sono due minorenni. Gli indagati appartengono ai collettivi che avevano organizzato due diversi cortei. Non ci sono tra i denunciati giovani appartenenti alla sfera anarchica.
Tra questi 26 ci sono anche 6 donne. Altre 7 persone sono state denunciate per la manifestazione che si è concentrata sul lato opposto, in piazza Nettuno. Entrambi i cortei hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine, per raggiungere l’Arena del Sole dove era in corso l’incontro con Monti, ma sono stati respinti dagli uomini in tenuta antisommossa.
I reati contestati sono manifestazione non preavvisata, resistenza a pubblico ufficiale, accensioni ed esplosioni pericolose, porto abusivo di armi improprie, getto pericolso di cose, uso di caschi protettivi e travisamento, inosservanza dei provvedimenti della pubblica autorita’, ma anche istigazione a delinquere, imbrattamento e lesioni a pubblico ufficiale aggravate.
I dimostranti sono stati identificati, oltre che con la prima osservazione degli agenti in servizio quel giorno, anche tramite i filmati girati dalle forze dell’ordine e per mezzo degli stessi video realizzati dai collettivi e pubblicati sul web. In particolare, secondo la Questura i contestatori del corteo che si è concentrato all’incrocio con via Irnerio (non preannunciato all’autorita’), avrebbero usato padelle e altri utensili domestici “come vere e proprie armi contro le forze dell’ordine, con l’intento di fare del male”.
Dalle immagini risulterebbe che alcuni giovani, che avevano portato in strada delle padelle per fare rumore, avrebbero invece utilizzato tali oggetti “come martelli per colpire gli agenti”.
Sono inoltre stati lanciati oggetti di ogni sorta: bottiglie di vetro, bastoni, fumogeni e petardi “di notevole potenza”, tanto che alcuni agenti hanno riportato problemi ai timpani dovuti allo spostamento d’aria causato dalle esplosioni. La maggior parte dei denunciati è già incorso in provvedimenti simili per manifestazioni analoghe, quasi tutti sono domiciliati a Bologna. L’informativa della Questura è già stata depositata in Procura.