Sono la riduzione dei costi di funzionamento e il potenziamento qualitativo e quantitativo del servizio gli obiettivi della convezione per la realizzazione di un Centro stampa unificato tra Provincia e Comune di Modena approvata dal Consiglio provinciale nella seduta di mercoledì 20 giugno. La convenzione, illustrata dall’assessore al Bilancio e patrimonio Marcella Valentini, è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Idv e Lega nord. Contraria l’Udc. Astenuti Pdl e gruppo Misto. Lunedì 25 giugno, una delibera analoga sarà discussa dal Consiglio comunale di Modena.
La realizzazione del Centro stampa unificato rientra nell’ambito del Piano triennale 2012-2014 di razionalizzazione e riqualificazione della spesa della Provincia. Come ha evidenziato l’assessore Valentini, il processo di sburocratizzazione, con il passaggio alla documentazione telematica e alla comunicazione via posta elettronica e web, ha portato a una riduzione dell’utilizzo della stamperia provinciale da cui è derivata la proposta di integrazione dei centri stampa di Comune e Provincia con un’apertura all’utilizzo anche da parte di altri enti locali. L’assessore Valentini ha sottolineato che «il risparmio deriverà dalla condivisione dei costi di gestione e dalla riduzione delle spese di noleggio delle attrezzature. I dipendenti provinciali infatti saranno semplicemente distaccati sul nuovo centro restando completamente in carico all’ente e mantenendo sotto tutti i profili l’inquadramento e le tutele attuali».
L’accordo, della durata prevista di tre anni, individua il Comune di Modena come ente capofila del progetto al quale spetteranno titolarità dei contratti di funzionamento, gestione amministrativa e organizzazione del lavoro. Il costo complessivo del Centro stampa unificato sarà per due terzi a carico del Comune e per un terzo a carico della Provincia.
Unico voto contrario è stato quello di Fabio Vicenzi (Udc) che, pur d’accordo sul fatto che il Centro stampa provinciale non fosse più sostenibile economicamente, ha puntato l’attenzione su «un contratto di noleggio delle attrezzature molto oneroso e stipulato, in modo forse non avveduto, nel 2008 quando ormai era evidente che il futuro della comunicazione sarebbe stato internet. Per questo una scelta più coraggiosa oggi sarebbe stata quella di esternalizzare il servizio». Vicenzi ha poi motivato il voto negativo con il fatto che «il piano finanziario non ci dice quali sono i costi del servizio sostenuti dal Comune e che noi in parte ci dovremo accollare e quindi di fatto non sappiamo se questa scelta ci porterà a un risparmio effettivo». Dello stesso parere anche Dante Mazzi (Pdl) per il quale «nella convenzione si parla di risparmi senza quantificare i costi». Mazzi, che aveva chiesto una sospensione della decisione, ha sostenuto che «non si possono spostare i dipendenti come pacchi postali e che l’impegno preso per tre anni supera la durata del mandato e forse anche dell’ente e cerca solo di correggere errori come il contratto capestro sottoscritto per le attrezzature». Secondo Luca Gozzoli (Pd) è «un’aberrazione che ci si areni in Consiglio su una decisione che nemmeno avrebbe dovuto arrivarci come una scelta tecnica che riguarda un ambito non strategico come la stamperia che svolge funzioni che si potrebbero assegnare a qualunque tipografo». Per Sergio Pederzini (Idv) la Provincia «ha anticipato per i dipendenti della stamperia quello che accadrà in futuro a molti altri che saranno delocalizzati, mi auguro mantenendo condizioni e mansioni attuali» e Patrizia Cuzzani (gruppo Misto) ha messo l’accento sul «forte disagio dei dipendenti, ben evidenziato dal documento del sindacato. Si tratta – ha affermato la consigliera – di un precedente che crea forti dubbi sulla reale tutela dei dipendenti nel futuro della Provincia».