“I giornali di oggi hanno a lungo parlato del Dalai Lama, soprattutto per la sua visita a Mirandola, ma anche, in particolare il Corriere di Bologna, perché il nostro Comune avrebbe perso un’occasione di raggiungere il Dalai Lama portandogli un invito a concordare la consegna della cittadinanza onoraria, tributatagli nel 2008”.
“Parallelamente, leggiamo nella cronaca di Milano del Corriere che sarebbero emerse polemiche riguardanti un tema analogo, e cioè un’attribuzione della cittadinanza onoraria di Milano al Dalai Lama della quale però pressioni di vario tipo, interne ed esterne, impedirebbero la realizzazione nel nome di interessi diplomatici, ma soprattutto economici, legati anche all’Expo 2015.
Non abbiamo ragione di dubitare di quanto starebbe accadendo a Milano, secondo le informazioni del Corriere. La situazione di Bologna è invece molto più semplice. Da alcuni mesi siamo in contatto, seppure prevalentemente indiretto (la qual cosa non giova all’efficacia delle relazioni), con il Presidente dell’Associazione Italia Tibet, Claudio Cardelli, in una discussione che verte su svariati temi. Tra questi, il primo è rappresentato indubbiamente dal suddetto invito al Dalai Lama, il quale non vive normalmente a due passi da noi, ma nell’India settentrionale, da dove si sposta, di tanto in tanto, per recarsi in varie parti del mondo. Altri temi, collegati a questo, sono invece dei progetti di collaborazione e solidarietà per i quali ci è arrivata richiesta tramite l’associazione Italia Tibet. Noi stiamo lavorando ad entrambe queste iniziative.
Si è scritto che avevamo tutto il tempo per realizzare, soprattutto la prima di esse, in occasione della visita del Dalai Lama a Mirandola. In realtà, non di una questione di tempo si trattava, dal momento che una lettera si scrive in mezz’ora e si può poi consegnare a mano o far pervenire in vari modi e in breve tempo. Si trattava piuttosto del fatto che ci era stato chiesto di unire la lettera-invito all’iniziativa di cui sopra. E, soprattutto, al non aver noi ritenuto opportuno unire alla bellissima decisione del Dalai Lama di visitare i terremotati della nostra regione alcuna altra tematica.
A questo punto, avendo dovuto prendere atto che delle banali difficoltà legate a ragioni di opportunità o a semplici problemi amministrativi hanno rischiato di dare il via a una polemica quanto mai inopportuna oltre che infondata, pensiamo di far pervenire l’invito al Dalai Lama, nella maniera più semplice possibile (e anche separandolo da altre azioni) entro un tempo ragionevolmente breve”.