I sindacati della scuola Flc/Cgil, Cisl/Scuola e Uil/Scuola chiedono l’immediata sospensione delle delibere comunali sul dimensionamento scolastico per il 2013-2014, alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la norma varata dal Governo Berlusconi (L.111/11, comma 4) che istituiva gli Istituti comprensivi di almeno 1000 alunni e la conseguente cancellazione delle direzioni didattiche e scuole medie.
I Sindacati si rivolgono a tutti i Comuni della provincia e in particolare agli assessori all’Istruzione del Comune di Modena e del Comune di Carpi che volendo dare corso al dimensionamento, si troverebbero a gestire situazioni complesse, da un lato, con la costituzione di mega istituti comprensivi di oltre 1.500 studenti (Carpi), dall’altro lato, con il dimensionamento di ben 13 autonomie scolastiche con oltre 2.000 unità di personale tra docenti e Ata e oltre 16.000 studenti (Modena) coinvolti in un’operazione non voluta né dal personale, né dalle famiglie.
La Corte costituzionale ha accolto il ricorso di alcune Regioni (Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Umbria, Sicilia, Puglia e Basilicata) definendo la materia del dimensionamento scolastico di competenza esclusiva delle Regioni, a cui spetta decidere se fare o no gli Istituti comprensivi e stabilirne i tetti numerici degli studenti, mentre allo Stato compete solamente l’assegnazione del personale, in particolare la titolarità sui dirigenti scolastici. Pertanto i parametri per costituire i comprensivi ritornano quelli della normativa precedente e cioè minimo 500 studenti e massimo 900 per istituzione scolastica di pianura, con la deroga a 400 per quelli di montagna.
Di conseguenza, sarebbe paradossale che una volta vinto il ricorso, la Regione Emilia-Romagna e gli Enti locali interessati proseguissero come se niente fosse.
A ciò si aggiunge la situazione di emergenza creata dal terremoto che vede molti edifici scolastici gravemente danneggiati che necessiteranno di costosi interventi di consolidamento e messa in sicurezza.
Alla luce di questo i sindacati chiedono che si dia priorità all’impiego delle risorse per la ricostruzione post-sisma, anziché impiegarle per suddivisioni artificiose di edifici scolastici esistenti (vedi scuole medie) per adattarli al dimensionamento dei nuovi istituti comprensivi.
Ora che la Consulta ha abrogato il comma 4 della Legge 111, nessun Ente locale è obbligato o giustificato a procedere con gli Istituti comprensivi di quella portata. Pertanto tutti i Comuni della provincia di Modena rivedano le loro delibere e sospendano il dimensionamento scolastico per eventualmente studiare istituti comprensivi di futura costituzione con un respiro più ampio ed a misura del nostro territorio.