Dopo una “notte tropicale”, ovvero con temperature minime oltre i 20°C, sia in città, dove non si è scesi sotto i 25.7°C alla stazione dell’Osservatorio situata sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena, che in periferia, al Campus di Ingegneria, nella immediata periferia cittadina, dove il termometro non è sceso sotto i 21°C, oggi mercoledì 20 giugno – come avevano già evidenziato gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – si è avuto un ulteriore ritocco rispetto al giorno più caldo del 2012 per quanto riguarda la temperatura in città, dove verso le 16.30 la massima hanno raggiunto i 35.2°C, mentre in periferia al Campus di Ingegneria di via Vignolese il picco è stato di 35.4°C, ovvero uno 0,3°C inferiore rispetto al giorno precedente.

Nelle località modenesi colpite dal terremoto anche la giornata odierna di mercoledì 20 giugno è stata una giornata difficile con temperature mantenutesi ovunque intorno ai 36°C.

“L’anticiclone “Stefan” – spiega il metereologo dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena Luca Lombroso – tra mercoledì 20 e giovedì 21 è al suo culmine, e c’è da attendersi che le temperature odierne potrebbero essere ritoccate di qualche decimo di grado proprio domani. Poi l’influsso della coda di una perturbazione atlantica sconfiggerà, per così dire, Stefan con alcuni temporali di calore, in genere episodici, che potrebbero interessare anche il nostro territorio”.

Previsione. Dal fine settimana è atteso il più classico anticiclone delle Azzorre, che prolungherà l’assaggio dell’estate di questi giorni l’estate, ma le temperature saranno più sopportabili: si tornerà sui più classici 30°C, appena sopra la media stagionale “o almeno a quella che era tale – commenta Luca Lombroso – prima che le ondate di calore, forse complice il global warming, diventassero un elemento ormai tipico del nuova fase climatica che stiamo vivendo”.