Sinceramente non credevo possibile una demolizione coatta come quella di Cavezzo, e mi darebbe ancora più fastidio se si scoprisse che la legge legittima i Sindaci ad assumere tout court provvedimenti di questa entità, senza passar parola ai proprietari, armati di ordinanze “contingibili e urgenti” che stanno bene su tutto, come il nero o il parmigiano – se non all’occorrenza di perizie last-minute dove, prima ancora di riuscire ad impugnarle, ti trovi già in macerie.
Nel caso specifico di Cavezzo ho avuto modo di contattare la proprietà e lo stesso Sindaco; i primi affermano di avere una perizia dalla loro che certifica la recuperabilità dell’immobile, oltre ad aver lasciato diversi numeri di cellulare al Comune per essere informati di qualsiasi cosa che li riguardasse; mentre il primo cittadino rivendica la piena legalità della cosa, senza lasciarsi scappare se l’atto compiuto fosse stato da parte sua obbligatorio piuttosto che opportuno, e confermando di fatto la mancanza di avviso ai proprietari.
La vicenda finirà in tribunale; nel frattempo ho avuto modo di sentire Maurizio Turco, deputato radicale, che nella giornata di ieri ha depositato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda. La risposta del Governo ci aiuterà a capire se non sia il caso o meno di diffondere, fra i cittadini evacuati, il messaggio che la propria casa va sorvegliata a vista, perché lo Stato può essere più pericoloso del terremoto, e magari ridiscutere questi status di emergenza che giustificano ogni cosa (vedi ad es. edifici pericolanti mai demoliti in tempi di “non terremoto”, né tantomeno con l’urgenza del Sindaco Draghetti di Cavezzo).
(Riccardo Macchioni, Segretario Ass.ne Radicali Modena – Membro del Comitato Nazionale dei Radicali Italiani)