Giunta al suo 142° anno di vita, la Fiera di San Giovanni prende il via a Spilamberto giovedì 21 giugno con quattro giorni di festa, fino a domenica 24 giugno, per celebrare il patrono del paese e presentare ai visitatori che ogni anno si presentano in gran numero, esposizioni e mercati dei prodotti tipici del territorio.
La Fiera, l’evento più importante dell’anno per il paese, promosso dal Comune e da numerose associazioni locali con il patrocinio della Provincia di Modena, propone anche spettacoli, gare sportive, mostre, laboratori per bambini, ristoranti per assaggiare la cucina tipica e lo storico mercatino di via Obici, in cui si possono trovare gli oggetti più originali e stravaganti. Tra gli eventi portanti della manifestazione ci sono la mostra-mercato avicunicola-colombofila, una delle più grandi e importanti di tutta Italia, e l’imperdibile appuntamento con l’Aceto balsamico tradizionale di Modena. Proprio durante la Fiera di San Giovanni infatti i soci della Consorteria tengono l’assemblea annuale e assegnano l’ambito Palio di San Giovanni al miglior Balsamico di produzione familiare domenica 24 giugno ore 18 nel parco della Rocca.
«Una fiera che dà visibilità ai prodotti che meglio rappresentano la nostra terra – commenta Gian Domenico Tomei, assessore provinciale all’Agricoltura – e l’abilità degli artigiani che nei secoli hanno rinnovato la sapienza tradizionale adattandola alle richieste dei tempi. Senza dimenticare il Palio del Balsamico che valorizza la tradizione diffusa in tante famiglie».
L’inaugurazione è fissata per giovedì 21 giugno alle 19.30 con “I magnifici 7 di Spilamberto”, dedicata ai prodotti tipici del nostro territorio. Alle 21, nel parco della Rocca Rangoni, lo spettacolo “Festival cabaret emergente in tour”. Venerdì 22 giugno concerti e iniziative per la notte bianca, con tante attività per i più piccoli nella “Notte bianca dei bambini”. Sabato 23 e domenica 24 giugno, per le vie del centro storico, tradizionale mercato fieristico ambulante e chiusura con i fuochi d’artificio. Tra le mostre, l’antiquariato di “Antichi fasti in Rocca”, e la 13ª Collettiva Amici dell’arte di Spilamberto in via S. Adriano. Durante la fiera anche “Il Nocino come lo si fa e come lo si gusta” organizzato dall’Ordine del Nocino Modenese, con degustazioni di nocino biologico nella sede dell’Ordine nel torrione medievale.
All’anfiteatro Pazienza, sotto il coordinamento dell’associazione Overseas, incontri sui temi della multiculturalità, del riuso di materiali, del commercio equo-solidale e della legalità. Grazie alla collaborazione delle associazioni Auser, Avis, Banca del tempo, Banda di Spilamberto, Gruppo Alpini, Libera, Sen Martin, Vertere e WWF è nato il progetto “Granatina della Solidarietà”, dedicato alla raccolta fondi per sostenere le zone colpite dal terremoto.
Saranno allestiti diversi punti all’interno della manifestazione, in luoghi strategici in cui si potranno raccogliere fondi per i terremotati. in modo tale che la Fiera sia un’occasione per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto.
Per dettagli sul programma www.comune.spilamberto.mo.it.
IL 46° PALIO DELL’ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE
Sapori di un weekend di inizio estate, all’insegna dei luoghi e dei piatti tipici della tradizione emiliana, ma soprattutto dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena. Sono questi gli ingredienti del fine settimana proposto dalla Consorteria del Balsamico Tradizionale che culmina domenica 24 giugno con il 46° Palio di San Giovanni. Il Palio è la competizione riservata agli aceti balsamici “tradizionali” ed extravecchi Dop prodotti nell’area degli antichi domini estensi, che si ripete ormai da mezzo secolo. In occasione del Palio sono stati raccolti 1335 campioni di “Balsamico” (nel 2011 erano stati ben 1.303) a testimonianza di una passione che è sempre in aumento. I campioni vengono esaminati con migliaia di assaggi per arrivare a premiare i primi 12 classificati, con un prestigioso riconoscimento.
L’Aceto balsamico tradizionale ha anche un proprio museo, accolto nella settecentesca Villa Fabriani nel centro di Spilamberto. Varcare la soglia del museo significa entrare in una dimensione temporale speciale, scandita dal trascorrere delle stagioni e legata all’invecchiamento dell’aceto secondo una sapienza plurisecolare. Antiche atmosfere sono ricreate da un allestimento d’impronta scenografica che ricostruisce le diverse fasi di produzione del Balsamico, a partire dal vigneto fino all’acetaia, quest’ultima ambientata nei solai della Villa che in passato ospitavano l’acetaia della famiglia Fabriani. Di straordinario interesse è una batteria di botti risalenti ai primi anni del 1800. Un’apposita sala, detta dell’Assaggio, è riservata al personale coinvolgimento del visitatore, a cui viene offerta la possibilità di valutare le componenti olfattive, visive e gustative del Balsamico.
Maggiori informazioni sono sul sito www.museodelbalsamicotradizionale.org; allo Iat Unione Terre di Castelli, tel. 059.781270, e alla Consorteria e Museo dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena, tel. 059.785959/781614.