I pensionati e le pensionate dell’Emilia Romagna manifesteranno a Milano per chiedere al governo interventi immediati in difesa del potere di acquisto delle pensioni, per una nuova politica fiscale, per migliorare l servizi socio assistenziali, tutelare le persone non autosufficienti e le loro famiglie.

Spi Cgil, Fnp Cisl, Uil Pensionati, denunciano ancora una volta l’iniquità di un sistema pensionistico che produce profonde diseguaglianze e ingiustizie, anche nella nostra regione dove infatti il 63% delle pensioni erogate dall’Inps non supera le 750 euro al mese e l’importo medio delle pensioni corrisposte alle donne, pari a 601 euro, è inferiore di circa 500 euro al mese rispetto alle pensioni degli uomini.

La partita sulle pensioni non è chiusa e va riaperta a partire dagli “esodati”, ma anche da un intervento urgente a sostegno dei redditi più bassi, cancellando il blocco della rivalutazione delle pensioni introdotto dalla manovra “Salva Italia” che produce una perdita secca di potere d’acquisto e che, insieme all’innalzamento indiscriminato dell’età pensionabile, rende la “riforma” iniqua e ingiusta.

Occorre ridurre la pressione fiscale sui pensionati e sui lavoratori dipendenti, introdurre la patrimoniale e dare forza e continuità alla lotta all’evasione, perchè paghi chi ha di più e chi non ha ancora mai pagato. In questo ambito chiediamo che sia cancellata l’IMU sulla prima casa dei pensionati, con esclusione dei redditi alti.

Occorre tutelare le persone non autosufficienti e le loro famiglie, difendere e migliorare le politiche sociali: la crisi non può essere la giustificazione per operare tagli ai servizi sanitari e socio assistenziali e per limitare l’accesso alla sanità e all’assistenza pubblica in favore di quella privata.

Al contrario le politiche sociali sono motore di sviluppo e di nuovo lavoro. Un aumento dei servizi dedicati all’infaniza e alla non autosufficienza rappresentano un fattore per favorire la crescita dell’occupazione e migliorare la condizione sociale delle persone più deboli.

Chiediamo un Piano nazionale per la non autosufficienza adeguatamente finanziato, con una legge nazionale che assicuri in tutto il paese una efficace rete di servizi e di tutele.

La mobilitazione del 20 di giugno, preparata con assemblee e manifestazioni in tutte le nostre province, sarà occasione per porre con forza il problema della condizione delle persone coinvolte dal terremoto e in particolare delle persone anziane, oltre 95.000 che stanno vivendo gravi disagi e per sottolineare l’esigenza di assicurare continuità di assistenza a quanti erano ospiti di strutture residenziali assistenziali o ricevevano assistenza a domicilio.

Anche per loro, la nostra mobilitazione non si fermerà.

(Segreterie regionali Spi Cgil – Fnp – Cisl – Uilp Uil Emilia Romagna)