I Sindacati Cgil FP, Filcams e Nidil e la FP/Cisl, preannunciano lo stato di agitazione dei lavoratori impiegati presso il Centro di Identificazione ed Espulsione di Modena (Cie).

Il 1 luglio 2012 entra in vigore il nuovo appalto per la gestione del Cie di Modena, che è stato affidato al consorzio L’Oasi di Siracusa, il quale lo gestirà con un taglio drastico delle risorse pari al 60%.

Taglio determinato dal nuovo capitolato d’appalto che prevede il riconoscimento di una retta giornaliera per ospite pari a 30 euro, a fronte degli attuali 75 euro.

La riduzione avrà conseguenze sul personale: la maggior parte dei lavoratori (circa 25 su 40) perderà il posto di lavoro e per il restante non ci sono garanzie che venga assorbito dalla ditta subentrante. I sindacati si chiedono inoltre come sarà possibile gestire un servizio con una decurtazione del 60% delle risorse.

Oltre alla perdita dei posti di lavoro, i Sindacati sono preoccupati per gli effetti che ci saranno sul rispetto del Contratto collettivo nazionale di lavoro e sui carichi di lavoro che subirà il personale rimanente presso il Cie.

“Il servizio erogato nel Cie è un servizio delicato, che ha a che vedere con persone che già vivono una condizione di sofferenza – sostengono Fabio De Santis (FP/Cgil), Andrea Santoiemma (Filcams/Cgil), Veronica Marchesini (Nidil/Cgil) e Cesare Tommasini (Cisl/FP) – con questo tipo di appalto si rischia di inasprire le condizioni lavorative, di mettere ulteriormente sotto pressione chi svolge quotidianamente le attività assistenziali ed alberghiere; inoltre manifestiamo forti dubbi che con queste tariffe si possano applicare integralmente i contratti di primo e secondo livello”.

“Inoltre – aggiungono sindacalisti – il capitolato d’appalto non offre nessuna garanzia di continuità lavorativa agli attuali lavoratori. A rendere più drammatica la situazione è il fatto che solo una parte dei lavoratori attualmente in servizio al Cie potrà accedere agli ammortizzatori in deroga perchè alcuni di loro sono collaboratori a progetto, quindi esclusi totalmente dalla cassa integrazione”.

“Siamo preoccupati per il futuro dei dipendenti della Misericordia, e troviamo inaccettabile che il Ministero continui ad applicare delle formule di appalto al massimo ribasso, che comportano inevitabilmente un peggioramento delle condizioni lavorative”.

I Sindacati chiedono il ritiro immediato del capitolato d’appalto, una nuova gara sulla base di condizioni economiche più idonee a garantire i lavoratori, vincoli sul mantenimento totale dei lavoratori operanti nel Cie, una maggiore attenzione da parte della Prefettura e delle Istituzioni locali sul tema degli appalti nella Provincia di Modena.

Se non verranno date garanzie sull’occupazione, sindacati e lavoratori metteranno in atto ulteriori forme di lotta.