Il 19, 20 e 21 aprile, in circa cento aziende della filiera del recupero e riciclo di carta e cartone distribuite su tutto il territorio nazionale, torna RicicloAperto: il porte aperte organizzato da Comieco con la collaborazione di Assocarta, Assografici, Fise Unire, Fise Assoambiente, Federambiente, Anci e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente.
Grazie alla partecipazione di tutti i segmenti della filiera – produzione cartaria, fabbricazione degli imballaggi, recupero e selezione dei materiali per il riciclo – in 11 anni RicicloAperto ha mostrato a oltre 300.000 cittadini e studenti come funziona il ciclo del riciclo di carta e cartone evidenziando il valore e l’importanza di un semplice gesto quotidiano come quello di fare la raccolta differenziata. Buone abitudini che stanno alla base dello stato di salute del comparto italiano del riciclo, leader europeo e secondo solo alla Germania.
“La filiera della produzione-riciclo di carta e cartone è cresciuta a ritmi importanti: le imprese sono oggi oltre 4.000 (140 produttori di materia prima, oltre 3.000 aziende produttrici di imballaggi, 250 aziende impegnate nei servizi di raccolta, oltre 700 operatori e piattaforme impegnati nel trattamento per il riciclo) e realizzano una produzione di 4,5 milioni di tonnellate di imballaggi immessi al consumo – afferma Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – Quello del riciclo di carta è insomma un settore che produce ricchezza e benefici ambientali oltre ad essere un’eccellenza a livello europeo: nel 2010, infatti, è stato recuperato e riciclato circa il 90% degli imballaggi immessi al consumo. Un risultato notevole soprattutto considerando che il tasso di riciclo medio europeo si attesta al 68,9%.”
Un “quasi primato” insomma che però è ancora poco noto a molti nostri connazionali: come emerge dal sondaggio curato da IPSOS per Comieco. Nonostante l’Italia rappresenti un’eccellenza in Europa in fatto di riciclo di carta e cartone, stando ai dati della ricerca, ben 7 italiani su 10 pensano che il nostro Paese sia a metà o addirittura in fondo alla classifica europea dimostrando poca conoscenza sul tema (solo per il 4% del campione si trova al 1° posto mentre il restante 25% ci colloca tra i primi paesi in Europa).
Se l’industria del riciclo italiana è un’eccellenza al livello europeo, un ruolo importante è dunque giocato dal riciclo di carta e cartone che nel nostro paese vale circa il 26% delle raccolte differenziate urbane.
Quali sono i benefici del riciclo di carta e cartone?
La raccolta differenziata nazionale, che non si era fermata nemmeno nel 2009 con la “gelata” dell’economia, nel 2010 si è attestata a oltre 3 milioni di tonnellate, a fronte delle 679.000 tonnellate che si raccoglievano quando il sistema consortile – con il decreto Ronchi – vedeva la luce nel 1997. In poco più di 10 anni, grazie alla raccolta differenziata si è evitata la formazione di 222 discariche e, solo nel 2010, si è evitata l’emissione di gas serra pari a 10,2 milioni di tonnellate (rispetto alle emissioni generabili in assenza di riciclo). In termini pratici, il riciclo di 1 tonnellata di carta e cartone consente il risparmio di 2 tonnellate di CO2.
L’elevato impiego di maceri nel settore cartario in un paese come il nostro, storicamente scarso di materie prime, rende la filiera della raccolta-recupero di carta e cartone un comparto strategico per l’industria. Rispetto ai 9 milioni di tonnellate della produzione nazionale di carta e cartone, più della metà – 5,2 milioni di tonnellate, pari al 57% del totale – è basata infatti sull’utilizzo di macero proveniente da raccolta differenziata.
Per produrre 1 tonnellata di carta occorrono circa 1,1 tonnellate di macero (2 tonnellate nel caso di produzione di carta tissue). I volumi più elevati di macero vengono utilizzati nella produzione di imballaggi, che impiegano l’85% dei consumi nazionali e presentano un tasso di utilizzo prossimo al 100%
A testimonianza dell’ormai consolidato ricorso ai materiali di recupero, nonostante la crisi industriale tuttora in atto, nessuna raccolta differenziata, e in particolare quella della carta, è stata costretta ad interrompersi per mancanza di un mercato delle materie prime seconde.
La filiera del recupero e riciclo di carta e cartone, infine, grazie ad una presenza capillare e radicata su tutto il territorio nazionale contribuisce a dare valore a molte aree anche lontane dai grandi poli industriali. Secondo la ricerca condotta da Ipsos su alcuni distretti cartari consolidati, in particolare quello di Lucca e di Frosinone caratterizzate da un insediamento industriale di lunga tradizione, il settore cartario è in generale considerato importante per lo sviluppo economico del territorio e per le possibilità di occupazione che genera.
Buone nuove anche sul fronte della qualità della raccolta di carta e cartone, che ha conosciuto negli anni un progressivo miglioramento: la percentuale di impurità nella raccolta differenziata dei cittadini si è infatti abbassata al 2,6%, mentre quella delle imprese, detta selettiva, è pari allo 0,7%. Bene anche l’export di macero: è confermato il saldo positivo sia in termini quantitativi – oltre 1,1 milioni di tonnellate esportate al netto delle importazioni – che monetari.