“Altro che tutto a posto, altro che rimpasto. Le dimissioni dell’Assessore Sitta al quale, nella diversità di opinione su molti temi, riconosciamo l’assiduo lavoro svolto in questi anni e la tenacia nel portare avanti i propri progetti per la città, sanciscono la crisi irreversibile della Giunta Pighi. E’ evidente che la frattura interna al PD è insanabile. Sitta, nel bene e nel male, è stato colui che ha dettato l’agenda programmatica dell’amministrazione su urbanistica ed opere pubbliche. La sua uscita di scena costituisce, per la sempre più traballante e schierata a sinistra Giunta Pighi, ben più di un fatto tecnico, ma un elemento politico di fondamentale importanza sia nei confronti dell’azione amministrativa e sia in relazione alle future alleanza elettorali. Le dimissioni di un Assessore con deleghe di tale peso, a due anni dalle elezioni, significa la paralisi totale e definitiva di un’amministrazione già ingessata e frenata da veti interni e da equilibrismi politici. Se ieri si parlava di rimpasto, oggi non si può che parlare di un PD-disastro che, esprimendo il governo della città, non può che tradursi in un ulteriore danno per Modena ed i modenesi”.

Così il Consigliere regionale Andrea Leoni, del Pdl, a seguito delle dimissioni dell’Assessore Daniele Sitta alla fine della tormentata telenovela tra la Giunta Pighi, il PD e SEL.

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Luca Ghelfi (PDL): Con Sitta esce dalla giunta il “parafulmini”. Oggi vedremo chi riscriverà l’agenda del governo cittadino.

Intanto l’onore delle armi a chi lascia, ovvero l’assessore Sitta, che fedele al suo carattere tanto discusso, non lascia che siano altri a decidere il suo destino, e dignitosamente toglie il disturbo. Non ho concordato in questi anni sulla sua visione di città, ma certamente gli riconosco il coraggio di affrontare a viso aperto le critiche. Oggi però si apre il problema dell’agenda politica e amministrativa di questa città.

Pighi che fino a questa mattina ha tentato di trattenere il suo assessore, come cambierà direzione? E se lo farà, agirà per convinzione, o in ossequio ad un piano elettorale che ha come orizzonte temporale le prossime elezioni amministrative. E chi oggi ha voluto la testa di Sitta, dov’era nel 2009 quando ha accettato di dare deleghe così pesanti, a crisi già in corso, e con la chiara visione di cosa avrebbe fatto l’assessore? Insomma non c’è molto di politico in questo passaggio, dove forse l’unico che salva la faccia è proprio colui che se ne va. E non risolve soprattutto la spaccatura del PD. DI fronte ad un passaggio così importante ci vorrebbe il coraggio di rimettere il mandato elettorale: ma temo, sarà l’ultima cosa che faranno.

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La messa in discussione da parte del partito Democratico delle politiche sull’Urbanistica e le conseguenti dimissioni dell’assessore Sitta costituiscono un evento di grande rilievo perché seppure con un certo ritardo, dimostrano la validità delle posizioni assunte dall’Italia dei Valori che proprio sulla base di quelle notevoli divergenze aveva ritenuto di non poter sostenere il Sindaco Pighi né di poter rivedere le proprie posizioni successivamente – così Alessandro Borghetti Coordinatore Provinciale Idv – Al momento, dunque, non possiamo giudicare che come un fatto positivo la svolta operata dal Pd. Guarderemo con attenzione e interesse quello che succederà in futuro in particolare per capire se c’è davvero la voglia di attuare politiche diverse dalla cementificazione, sostituendole con un maggiore ascolto della cittadinanza e con la riqualificazione dell’esistente.