Gli spostamenti casa-scuola rappresentano oramai uno dei fattori che incide in maniera significativa sulla congestione del traffico urbano. Le auto in sosta, in doppia o tripla fila, dei genitori che accompagnano o vanno a prendere i figli a scuola sono parte dell’abituale panorama cittadino.
Al contrario, i percorsi di gruppo casa scuola, a piedi o in bicicletta, realizzati in alcune scuole dell’Emilia-Romagna, spesso su proposta di genitori e insegnanti in collaborazione con gli enti locali, rappresentano un’alternativa efficace all’uso dell’auto privata. Alternativa che produce intuibili benefici collettivi sul piano della qualità ambientale, oltre a riscuotere, ovunque siano stati adottati, il gradimento dei bambini.
Lo studio “Percorsi sicuri casa-scuola” commissionato dall’Agenzia regionale Trasporto Pubblico al Centro di ricerche Camina (Città Amiche dell’Infanzia e dell’Adolescenza) e presentato a Bologna nel corso del seminario regionale “In bicicletta e a piedi da casa a scuola. Muoversi, progettare, partecipare“, organizzato dagli assessorati alla Mobilità e Trasporti e alle Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna, ha fatto il punto su alcune delle esperienze più innovative già avviate da province e comuni della regione.
Tra quelle citate nella ricerca, “Vado a scuola con gli amici”, del Comune di Modena, è una delle più consolidate in regione. Coinvolge alcuni poli scolastici della circoscrizione 3 e al lavoro di sensibilizzazione degli utenti ha visto associarsi interventi di natura strutturale, in parte già realizzati in parte in via di cantierizzazione, come la creazione di piste ciclabili e di cosiddette zone 30, ovvero con il limite di velocità a 30 km/h. Più che incoraggianti i risultati ottenuti: insieme alla velocità consentita, è diminuito il rumore e si sono dimezzati gli incidenti stradali.
“Il corpo va in città”, sviluppato a Ferrara dall’associazione sportiva Uisp ad integrazione del percorso di progettazione partecipata del giardino di una scuola elementare, ha visto in campo l’Ufficio comunale Città Bambina. Mentre per il progetto tipicamente bottom-up (promosso dal basso) “Genitori in rete”, ad attivarsi è stata l’associazione Parco della Montagnola di Bologna, che ha mappato i luoghi realmente pericolosi o percepiti come tali nei tragitti da casa verso la scuola materna Giaccaglia Betti e la scuola elementare Zamboni, e ha promosso parallelamente una riflessione tra genitori sugli stili di vita, inclusi quelli legati alle modalità di spostamento in città. In più, ha creato un sito internet (www.bimbibo.it) – come strumento di comunicazione per economizzare il tempo che sarebbe stato dedicato agli incontri tra gli indaffarati genitori. Gli ultimi interventi, infine, hanno riguardato i progetti del Consiglio dei ragazzi di Casalecchio di Reno e della provincia di Forlì-Cesena.
Le informazioni relative alle esperienze censite da Camina saranno riversate sul sito web www.ruotepuliter.it che l’assessorato regionale Mobilità e Trasporti ha dedicato alle buone pratiche di mobilità urbana sostenibile; sito che già comprende la voce percorsi sicuri casa scuola in cui compaiono i progetti avviati a Bologna, Forlì, Reggio Emilia, Rimini.
Aprendo i lavori del seminario, l’assessore regionale Alfredo Peri ha sottolineato che “l’obiettivo della Regione, in accordo con gli enti locali, è di riuscire in un arco di tempo ragionevole a passare dalla città delle auto alla città delle persone, tenuto conto che in Emilia-Romagna ci sono 700 vetture ogni 1000 abitanti. Nel triennio 2003-05”, ha ricordato Peri, “la Regione Emilia-Romagna, tolti gli impegni per la logistica, ha destinato circa 62 milioni di euro al cofinanziamento di progetti di enti locali a favore della mobilità urbana sostenibile, nell’ambito degli accordi per la difesa della Qualità dell’Aria (vedi schema allegato), incentivi che hanno mobilitato investimenti per 125 milioni di euro. Queste risorse”, ha precisato, “hanno permesso di rinnovare il parco degli autobus in circolazione, la cui età media si è abbassata da 12 a 8 anni (la media europea è 7 anni); e hanno promosso la mobilità ciclabile e pedonale, compresi i percorsi sicuri casa scuola, le politiche per un uso collettivo dell’auto (car sharing e car pooling), il risparmio energetico e l’uso di carburanti meno inquinanti. Con l’ultima assegnazione deliberata oggi di 5,8 milioni di euro la Regione quindi non solo ha mantenuto gli impegni presi con i Comuni, ma ha assegnato circa 3,5 milioni in più del previsto. Al contrario del Governo” ha osservato Peri ” che dei 100 milioni di euro promessi alla nostra Regione, nonostante il protocollo d’intesa firmato dal ministro dell’Ambiente Matteoli, ne ha stanziati al momento solo 20 a favore di Parma. Dopo di che non si è visto più un centesimo”.