Una scelta di sviluppo, nonostante i tagli ai bilanci e nonostante l’incerto destino delle Province («ma ora ci siamo e responsabilmente operiamo»), per sostenere l’economia del territorio e contribuire al suo rilancio. E’ una delle principali chiavi di lettura suggerita dal presidente della Provincia Emilio Sabattini per il bilancio 2012 dell’ente approvato nella serata di mercoledì 7 marzo dal Consiglio provinciale con il voto di Pd, Idv e gruppo Misto, l’astensione dell’Udc e il voto contrario di Pdl e Lega Nord.
La manovra finanziaria, che complessivamente è di 136 milioni, conferma infatti 7 milioni di investimenti finanziati con risorse dell’ente che si aggiungono però ai circa 49 milioni di interventi già in programma. «Ma per questi cantieri che apriranno nel corso dell’anno – ha annunciato Sabattini – metteremo a disposizione nelle prossime settimane un’agenda chiara della tempistica, non ci basta annunciare i numeri».
Nel voto sono stati accolti anche gli emendamenti proposti dal capogruppo dell’Udc Fabio Vicenzi (con la sola astensione della Lega Nord) per assegnare 250 mila euro a un fondo per incentivi alle imprese (riducendo di una cifra equivalente il fondo per il piano energetico) e anticipare interventi previsti in due edifici scolastici (il Da Vinci di Carpi e il Corni di Modena) per una cifra complessiva di 200 mila euro.
Approvato anche l’ordine del giorno proposto dal capogruppo del Pdl Dante Mazzi (con il solo voto contrario del gruppo Misto) per sollecitare la giunta a utilizzare per l’edilizia scolastica eventuali entrate aggiuntive, anticipando gli interventi previsti nel Piano degli investimenti.
Non sono stati approvati, invece, gli emendamenti del Pdl sulla diminuzione del fondo di ammortamento per assegnare oltre un milione di euro alla manutenzione degli edifici scolastici (a favore solo Pdl e Lega) e sull’assegnazione di 181 mila euro al fondo per incentivi alle imprese (a favore Pdl, Lega e Udc) con tagli equivalenti al Museo Casa natale Enzo Ferrari (70 mila euro), ai rimborsi spese degli amministratori (10 mila euro), al Centro documentazione donna (3 mila euro) e a incarichi e collaborazioni (98 mila euro).
Bocciati anche gli ordini del giorno del Pdl per incrementare il sostegno all’accesso al credito per le imprese (a favore Pdl, Lega Nord, Udc e Idv, contrari Pd e gruppo Misto) e per trasferire proprietà immobiliari (tra le quali l’ex Caserma Fanti) e partecipazioni societarie alla Promovi, società immobiliare della Provincia, per garantire circa 24 milioni di euro di entrate con le quali finanziare investimenti. Non approvato anche l’ordine del giorno dell’Udc che proponeva la destinazione di risorse a progetti tesi a promuovere fusioni tra Comuni, superando le Unioni (a favore Udc e Idv, contrario il Pdl, astenuti Pd, Lega Nord e gruppo Misto).
Approvato all’unanimità dei presenti anche un ordine del giorno che propone risparmi di spesa del Consiglio provinciale per destinare risorse a progetti di pubblica utilità. Lo hanno sottoscritto il presidente e il vice presidente del Consiglio (Demos Malavasi e Mauro Sighinolfi) insieme a tutti i capigruppo.
NEL 2012 INVESTIMENTI PER 7 MILIONI, MA ANCHE CANTIERI PER 49 MILIONI DI €: ECCO I NUOVI
E’ di 7 milioni la quota di investimenti finanziata con risorse dell’ente che la Provincia di Modena mette in campo per il 2012, da destinare a manutenzioni per scuole e strade, ma sono già in programma cantieri per circa 49 milioni di euro. Nei giorni scorsi è stato presentato il quadro di quelli già aperti o per cui i lavori sono nella fase di appalto (27 milioni di euro), mentre nelle prossime settimane, ha annunciato il presidente Emilio Sabattini in occasione del voto sul bilancio, sarà definita un’agenda delle opere per oltre 21 milioni di euro di risorse certe che sono in fase di progettazione e i cui cantieri si apriranno nella seconda parte dell’anno o, al più tardi, all’inizio del 2013.
Fanno parte di questo elenco l’ampliamento del Meucci a Carpi (un milione e 850 mila euro per una nuova ala con almeno 12 aule), la ristrutturazione del Deledda a Modena (547 mila euro), interventi al Barozzi e al Venturi per altri 600 mila euro.
Per la viabilità, continua l’impegno sulla Pedemontana con l’appalto entro l’anno di ulteriori lotti a Castelvetro per 8 milioni e 500 mila euro, così come prosegue l’intervento sulla Vignola, la strada provinciale 623: dopo aver realizzato la rotatoria e il nuovo svincolo a San Vito, sono previsti nuovi interventi per l’allargamento della strada in direzione Spilamberto (1 milione e 500 mila euro) e in località San Damaso (960 mila euro). A Marano si anticipa la costruzione del secondo lotto della tangenziale con la realizzazione di una rotatoria (170 mila euro) utile anche per la viabilità comunale. A Carpi si potenzia la provinciale 468 nel collegamento tra il casello autostradale e il confine con Reggio (1 milione e 600 mila euro) grazie al contributo di Autobrennero che finanzia per 4 milioni e 500 mila euro interventi nell’area di Soliera e Modena: è già in corso di realizzazione il progetto preliminare per il potenziamento a quattro corsie del tratto di provinciale 413 tra la rotatoria di San Pancrazio e il sistema tangenziale di Modena.
Altri interventi sono in programma in Appennino, sulla sp 32 e sulla sp 486 a Frassinoro (complessivamente 540 mila euro), sulla sp 28 a Lama, in località Pangone (130 mila), sulla ps 324 a Montecreto (105 mila), sulla sp 486 a Montefiorino (150 mila), sulla sp 34 a Montese, in località Case Marchiorri (227 mila), sulla sp 28 a Palagano, a Montemolino (200 mila), sulla sp 33 a Polinago (150 mila) e sulla sp 324 a Riolunato (150 mila).
IL CONSIGLIO SI IMPEGNA A RISPARMIARE MENO SEDUTE E SARÀ RIMODULATO IL FONDO PER I GRUPPI
Una diversa organizzazione delle sedute del Consiglio provinciale di Modena e delle commissioni consiliari, che diminuiranno, con nuove modalità di comunicazione istituzionale e «una rimodulatura del fondo per l’attività dei gruppi consiliari e della Conferenza delle elette» in modo da realizzare ulteriori riduzioni della spesa che consentano di destinare quelle somme «a progetti di pubblica utilità nell’ambito delle competenza della Provincia». E’ ciò che prevede l’ordine del giorno approvato all’unanimità dei presenti, mercoledì 7 marzo insieme al bilancio. Il documento è stato sottoscritto dal presidente Demos Malavasi e dal vice presidente del Consiglio Mauro Sighinolfi insieme a tutti i capigruppo.
«In questa fase politica – spiega Malavasi – abbiamo valutato la necessità che anche gli organi istituzionali diano il proprio contributo al risanamento delle finanze pubbliche attraverso una riduzione dei costi del loro funzionamento. E’ un modo, non solo simbolico, per contrastare la campagna di delegittimazione delle politica e dei partiti e restituire fiducia alle istituzioni».
L’unico a dichiararsi contrario è stato Bruno Rinaldi (Pdl) per il quale non è accettabile che «si pensi che io o gli altri consiglieri percepiamo somme che non ci spettano rispetto al lavoro che svolgiamo o che i consigli e le commissioni che facciamo finora siano state più numerose del necessario. È un atteggiamento lesivo del dialogo politico».
IL DIBATTITO IN CONSIGLIO PROVINCIALE “CREDIBILE E VIRTUOSO”, “NO, INCOERENTE E INADEGUATO”
Il bilancio per il 2012 della Provincia di Modena è stato approvato nella serata di mercoledì 7 marzo dal Consiglio provinciale con il voto di Pd, Idv e gruppo Misto, l’astensione dell’Udc e il voto contrario di Pdl e Lega Nord.
Secondo Fabio Vicenzi (Udc) «il contesto nel quale ci troviamo rende il bilancio molto difficile. Quello del 2012 è infatti il primo bilancio che avrebbe dovuto cominciare a ragionare in una prospettiva di estinzione dell’ente Provincia e che quindi doveva lavorare sul rinnovamento del nostro territorio perché se non si rinnova non avrà possibilità di crescita. Questo nuovo approccio, adeguato alle mutate prospettive, non c’è stato e da qui – ha spiegato Vicenzi – il voto di astensione». Per Dante Mazzi (Pdl), che pure ha apprezzato la decisione di destinare a investimenti gli oltre quattro milioni di euro di avanzo di amministrazione, il bilancio «è incoerente: non si possono aumentare le imposte, oltretutto non proporzionali al reddito come la Rc Auto, quando si sa che la Provincia è un ente in fase di chiusura. Quell’imposta non andava aumentata, bisognava lavorare davvero per recuperare l’evasione che è una piaga non solo fiscale ma anche sociale». Mazzi ha anche contestato «l’imprescindibilità» del contributo di 70 mila euro destinato al Museo Casa Ferrari, oggetto di un suo emendamento, evidenziando «un peccato originale di non poco conto in tutta l’operazione e cioè che la casa natale di Enzo Ferrari non è in proprietà ma in affitto: non si può – ha affermato il consigliere – spendere denaro pubblico in modo così leggero». Al contrario, per Davide Baruffi (Pd) il bilancio «persegue coerentemente, con concretezza e responsabilità, i piani di azione e le linee di indirizzo che ci siamo dati per questa legislatura. Va poi aggiunto come elemento positivo il modo in cui stiamo affrontando questa stagione dell’ente che non è di liquidazione ma di trasformazione e riordino del governo del territorio».
Per Sergio Pederzini (Idv) il bilancio 2012 è «figlio delle politiche dissennate del governo precedente aggravate dalle scelte di quello attuale che penalizza tutti gli enti locali. Nonostante questo, il bilancio provinciale è sano e virtuoso ed è in grado, purtroppo servendosi di uno strumento obbligato come l’aumento della Rc Auto, di mantenere gli impegni sui fronti caldi del lavoro, della scuola e della viabilità. Sarebbe necessario – ha concluso il consigliere – spingere con maggior convinzione sulla promozione turistica del territorio cogliendo anche l’opportunità del Museo casa Enzo Ferrari che però ha bisogno di un progetto». «L’aumento della tariffa della Rc Auto serve solo a compensare i tagli del governo» ha replicato Lorenzo Biagi (Lega nord) per il quale il bilancio «manca di chiarezza e coerenza». Biagi ha sostenuto che «è facile sparare contro il governo passato e non giudicare le scelte scellerate di quello in carica come per esempio la tesoreria unica per gli enti locali e rispetto alla quale non si capisce cosa intenda fare la Giunta. Per Bruno Rinaldi (Pdl) l’aumento della Rc Auto era un passaggio obbligato «che avremmo fatto anche noi se fossimo stati al governo. Giusto sostenere le imprese – ha aggiunto il consigliere – ma senza dimenticare il ruolo delle banche sulle quali il governo Monti dovrebbe intervenire perché il sistema è vergognoso».
Per Patrizia Cuzzani (gruppo Misto), che ha critico il patto di stabilità come strumento «sommario e rozzo», la riduzione degli investimenti e la limitazione delle politiche di indebitamento previste dal bilancio «sono un atto di responsabilità verso le imprese perché significa che gli investimenti non superano le forze della Provincia che così riuscirà a onorare i pagamenti». Sul futuro delle Province, Cuzzani ha affermato che nel tempo altri enti e agenzie si sono sovrapposti alle Province in funzioni di area vasta assegnate loro per legge: «Sono quindi questi gli enti che vanno aboliti subito. Sono gli enti burocratici che vanno tagliati non quelli democratici». Luca Gozzoli (Pd) ha affermato che «una riforma seria delle istituzioni non può essere attuata con l’abolizione delle Province, scelta discutibile e che soprattutto non risolve i problemi. Serve quindi un gioco di squadra per essere noi i primi a proporre progetti di innovazione che salvaguardino la storia, la cultura e la ricchezza prodotte in questo territorio». Nel merito del bilancio, Gozzoli ha apprezzato la scelta delle alienazioni per far fronte agli investimenti e osservato che «nonostante i numerosi tagli, questo bilancio non ci toglie credibilità politica se sapremo interpretare le esigenze di chi paga il prezzo più alto di questa crisi».
Roberto Vaccari (Pd) ha messo in risalto «la gestione accorta del bilancio che rispetta il patto di stabilità e riesce nello stesso tempo a rispondere a esigenze prioritarie come l’edilizia scolastica, la manutenzione delle strade e il pagamento alle imprese in tempi brevi, cosa che è non solo un obbligo di legge ma un dovere morale». Denis Zavatti (Lega nord) ha sottolineato come anche in questo bilancio l’unica soluzione trovata sia quella di aumentare le tasse ai cittadini: «Un piccolo aumento che però aggiunto ai tanti altri piccoli o grandi aumenti, come l’Imu che sta mettendo in ginocchio le aziende agricole, peserà tantissimo sulle famiglie e sulle imprese, maltrattate anche dalle banche». Piena condivisione sul bilancio per Giorgio Siena (Pd) per il quale però sarebbe utile «affrontare il tema della riorganizzazione degli enti come è avvenuto per servizi come la sanità e la scuola. È impensabile non riorganizzare le istituzioni e non andare, per esempio, verso la fusione dei Comuni».