Un giorno all’anno, l’otto marzo, aziende, imprese, mass media si ricordano dell’esistenza dei diritti delle donne, diritti espressi spesso in modo effimero e leggero, come i fiori di mimosa.

Ma i diritti delle donne sono calpestati e ignorati tutti i giorni dell’anno: i giorni in cui le donne si devono arrabattare per supplire alla mancanza cronica di servizi per la famiglia o per sostenerne il loro costo eccessivo; i giorni in cui devono confrontarsi con l’inspiegabile tetto di cristallo che le separa dal giusto riconoscimento delle proprie competenze e potenzialità; i giorni in cui vengono umiliate e delegittimate da una comunicazione pubblicitaria e televisiva sessista; i giorni in cui sono picchiate, violentate o uccise dai maschi della famiglia, che fa più vittime della mafia.

Tutti i giorni, comprese le domeniche, in cui le lavoratrici della grande distribuzione vedono cancellato perfino il diritto elementare di disporre del proprio tempo libero, di condividerlo con le proprie relazioni affettive, per offrirlo ad un grande supermercato o ad una grande cooperativa in nome dei bisogni artefatti dei consumatori.

Rifondazione comunista dedica l’otto marzo 2012 alle lavoratrici della grande distribuzione: lotto marzo 2012, contro l’apertura domenicale dei supermercati.

(PRC Federazione di Modena)