Le imprese femminili nel commercio, nel turismo e nella ristorazione in Emilia-Romagna sono 27.397: 18.759 nel commercio al dettaglio, 1.474 nel settore dell’alloggio e 7.164 nella ristorazione. Un dato che testimonia l’importanza della presenza delle donne e il loro ruolo sempre più determinante in questi settori e che viene confermato dall’analisi, condotta dall’Ufficio Economico di Confesercenti Emilia Romagna su dati Unioncamere E.R. L’incidenza delle imprese femminili nella nostra regione è del 27,6% nel settore della ristorazione, del 33,4% nella ricettività e arriva al 38,7% nel commercio, superando il 40% in province come Ferrara, Forlì-Cesena e Piacenza.
“Turismo e ristorazione, inoltre – afferma Paola Morselli responsabile del settore Imprenditoria Femminile della Confesercenti Emilia-Romagna – hanno visto nel 2010 e nel 2011 la crescita maggiore delle imprese femminili, secondo quanto è emerso da una recentissima indagine dell’Osservatorio sull’Imprenditoria Femminile di Unioncamere, in particolare in Emilia-Romagna, segno evidente del fatto che le imprese in ‘rosa’ riescono a reagire meglio ai colpi della crisi e costituiscono una risorsa importante e su cui investire, per contribuire a rilanciare la crescita economica del nostro Paese”.
“La Confesercenti dell’Emilia-Romagna, per questa importanza che la donna riveste in questi settori e per la presenza di un buon numero di donne nei propri organismi dirigenti, – continua Paola Morselli – ha sempre orientato la propria politica di tutela verso lo sviluppo di servizi adeguati alla tipologia dell’impresa femminile, utilizzando in tal senso anche le competenze e l’esperienza del proprio centro di formazione, Nuovo Cescot Emilia-Romagna, i cui corsi sono frequentati da un’utenza composta al 56% di donne. Parte di questa strategia è il supporto alle imprese per l’utilizzo dei fondi messi a disposizione della legge nazionale 53 del 2000 sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che ha portato alla sottoscrizione di un apposito protocollo d’intesa con la Regione Emilia-Romagna e anche il servizio ‘Alter-ego’ pensato proprio per la sostituzione dell’imprenditrice nel momento in cui questa necessiti di assentarsi per un periodo dalla vita dell’impresa, un servizio che consente la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro alla donna imprenditrice. Questa politica di sostegno alle imprese in ‘rosa’, supportata anche dal CNIF (comitato nazionale imprenditoria femminile) Confesercenti intende sviluppare anche nei prossimi anni per consentire e favorire una reale uguaglianza di genere anche nel lavoro autonomo e nel settore della creazione e gestione d’impresa”.