23 a 6. E’ questo il risultato della somma delle ore di lavoro di cura familiare fatto in una settimana rispettivamente dalle donne e dagli uomini in Emilia-Romagna. Si tratta di uno dei dati contenuti nella ricerca della collana “Chi dice donna…” promossa dall’assessorato alle Pari opportunità in occasione dell’8 marzo. Tutti i dati sono pubblicati anche sul sito regionale “Alla pari” che fa il punto sulle attività della Regione e sul calendario delle iniziative in programma per domani. Tra queste anche il seminario “Specchio delle mie brame” dedicato al tema dell’adolescenza e della costruzione dell’identità femminile organizzato domani a Bologna a Palazzo D’accursio.

“Nel celebrare la festa dell’8 marzo, ci preme lanciare una sfida – sottolinea l’assessore regionale alle Pari opportunità Donatella Bortolazzi -: quella di un impegno comune e determinato per realizzare azioni di contrasto agli stereotipi di genere, partendo dai nostri giovani. Le politiche di pari opportunità richiedono una sensibilizzazione dell’intera società per promuovere un vero e proprio cambiamento culturale”, dice ancora l’assessore rivolgendo un augurio alle donne e agli uomini dell’Emilia-Romagna. “Anche da qui passano le nostre possibilità di progresso e crescita in questo momento di crisi”.

Il sito “Alla pari”

Oltre agli appuntamenti per l’8 marzo, il sito regionale “Alla pari” racconta i progetti realizzati dalla Regione sulle Pari opportunità e, nel nuovo spazio dedicato a “Giovani e stereotipi di genere” rilancia e valorizza in particolare le iniziative realizzate con le scuole.

Sono più di 2.000 gli studenti delle superiori e oltre 3.300 le famiglie e gli operatori di 120 strutture per l’infanzia (dai nidi ai centri bambini-genitori, alle scuole d’infanzia non statali) coinvolti in progetti contro gli stereotipi di genere. Attualmente è in corso una iniziativa rivolta alle scuole secondarie di 1° grado dei territori appenninici e della bassa ferrarese con attività didattiche dedicate allo studio delle tradizioni culturali, sociali, economiche e politiche del territorio d’appartenenza e a personaggi femminili di particolare rilievo per l’identità e la storia della comunità.

La ricerca “Chi dice donna”

Il sito “Alla pari” pubblica anche tutti i numeri di una ricerca curata dal Servizio statistico regionale che, rielaborando rilevazioni Istat, Eurostat e del Miur, fotografa lo stato di salute della lotta agli stereotipi di genere soprattutto fra i giovani, partendo dagli studi e arrivando alle condizioni del lavoro fuori e dentro casa.

La ricerca conferma che anche in Emilia-Romagna, il lavoro domestico e familiare resta in misura molto maggiore a carico delle donne. In particolare sono 23h 16’ le ore che in una settimana ogni donna dedica mediamente ai lavori domestici e di cura familiare, a fronte delle sole 6h 46’ degli uomini.

E se da un lato i livelli di scolarizzazione delle ragazze è superiore rispetto a quello dei coetanei maschi (nel 2010, ad esempio, le laureate rappresentavano il 26,9% delle ragazze tra i 30 e i 34 anni mentre i laureati il 14,8%), altri dati rivelano sia la loro segregazione in ambiti specifici di studio e in posizioni professionali meno qualificate sia come resti più difficile l’inserimento nel mondo del lavoro.

Nella scelta del tipo di facoltà sono, infatti, evidenti forti differenze fra uomini e donne. Relativamente agli iscritti negli atenei nell’anno accademico 2009-10 sia in Emilia-Romagna che in Italia si registra una predominanza femminile nei gruppi disciplinari chimico-farmaceutico, geo-biologico, dell’insegnamento, letterario, linguistico, medico, psicologico e politico-sociale, mentre gli uomini sono presenti in maggioranza nel gruppo di ingegneria e, anche se in misura minore, nelle facoltà scientifiche. Queste scelte sono destinate a riflettersi sulle opportunità di carriera di uomini e donne, con queste ultime occupate per lo più sia in settori economici legati al terziario sia in posizioni professionali meno prestigiose e remunerative. Nel settore ‘Istruzione, sanità, servizi sociali’ le donne rappresentano oltre il 77% degli addetti, nei ‘Servizi pubblici, alle persone’ quasi il 70%, mentre nelle ‘Costruzioni’ e nei ‘Trasporti/comunicazioni’ non superano rispettivamente il 7,9% e il 22,1%. Quanto ai ruoli professionali, i dirigenti, i lavoratori in proprio e gli imprenditori sono per oltre il 70% uomini, mentre i lavoratori a domicilio sono nel 92,3% dei casi donne e le impiegate superano il 60%.

La maggiore difficoltà delle donne rispetto agli uomini ad affermarsi nell’ambito lavorativo è riflessa anche nel tasso di occupazione, costantemente inferiore a quelli degli uomini a parità di titolo di studio. In particolare la componente femminile registra nel complesso dei Paesi Ue un tasso di occupazione inferiore di quasi 12 punti percentuali rispetto a quello maschile, rispettivamente 70,1% e 58,2% mentre in Italia l’indicatore sintetizza uno squilibrio di genere ancora più forte: 67,7% per gli uomini e 46,1% per le donne.

Il seminario “Specchio delle mie brame”

Il seminario “Specchio delle mie brame” approfondirà i temi della costruzione dell’identità femminile nell’età dell’adolescenza e segue alla riflessione e al percorso artistico-culturale già avviati con la mostra fotografica “Quanto ti vuoi bene?”, in corso a Bologna nella Sala d’Ercole di Palazzo D’Accursio. Organizzata dalla Regione insieme a Comune e Provincia di Bologna, in collaborazione con futuro@lfemminile, l’iniziativa è in programma domani alle 10 nella vicina Cappella Farnese.