L’augurio più bello che si può fare alle donne italiane è che nessuno oggi regali loro mimose: un fiore non le aiuterà nella classifica mondiale dell’eguaglianza tra uomini e donne, nella quale il nostro paese si è posizionato 74°.
La situazione odierna dell’Italia è avvilente: mancano gli strumenti di conciliazione vita-lavoro, mancano i part-time e gli asili sono ridotti all’osso per i troppi tagli di Governi poco lungimiranti, e soprattutto nel confronto con gli altri paesi comunitari, la condizione femminile risalta per arretratezza, tanto che con uno scenario di questo tipo diventa pressoché impossibile per una donna, seppur con una formazione universitaria, realizzarsi professionalmente.
Bisogna invece che le cittadine si riapproprino della “Giornata per i diritti della donna”, tristemente svilita a festa della donna, per farla ridiventare un momento di riflessione e di confronto, non per superate lotte tra sessi, ma per la conquista di quelli che sono a pieno titolo Diritti Umani, rinnovando le alleanze tra tutti coloro che rifiutano le discriminazioni.
Cogliamo questa occasione per dire con fermezza che non sarà più tollerata la violenza sulle donne, i cui tragici epiloghi tristemente campeggiano in questi giorni su tutti i giornali; che va estirpata la vergognosa pratica delle dimissioni in bianco, e che il sistema sociale e pensionistico va ridisegnato e potenziato in una nuova ottica di solidarietà; e, soprattutto, che in Italia non possiamo più aspettare per avere la parità nella rappresentanza politica a tutti i livelli.
Celebrare davvero la giornata dei diritti della donna significa prendere cognizione di questi e di tutti gli altri problemi che ancora affliggono la condizione femminile nel nostro paese, e insieme, uomini e donne, collaborare per risolverli al più presto.
Per questo noi dell’Italia dei Valori abbiamo scelto di festeggiare questa ricorrenza dando voce alle cittadine, anche a chi è lontano dalla vita politica: suggeriamo cinque aspetti della vita quotidiana – lavoro, famiglia, maternità, politica, violenza- tutti meritevoli di interventi che favoriscano le pari opportunità, e chiediamo di indicare quali sono quelli più importanti e urgenti, per poi portare le proposte fin sui banchi del Parlamento, come il primo passo di un percorso che porterà uomini e donne alla parità reale.
Renderla possibile dipende da tutti noi, anche da piccoli gesti quotidiani e da come scegliamo di festeggiare questa ricorrenza, e proprio per questo aspettiamo tutti, donne e uomini, nelle piazze dei comuni per conoscere e confrontarsi, per raccontarsi ed ascoltare, e finalmente porre le donne al centro dell’attenzione, non solo l’8 marzo.
(Giuditta Caterina Paganelli, Coordinatrice Dipartimento Donne)