Maxi sequestro nell’ambito dell’inchiesta sul Civis, il tram a guida ottica al centro di un’indagine per corruzione a Bologna. La Guardia di Finanza ha sequestrato beni (immobili e quote societarie) per 77 milioni. Il decreto di sequestro preventivo, firmato dal Gip Andrea Santucci, è stato chiesto dal procuratore aggiunto Valter Giovannini e dal sostituto procuratore Antonello Gustapane.
E’ un sequestro finalizzato all’eventuale confisca, per garantire la rifusione del danno in caso di condanna per reati contro la pubblica amministrazione. Gli importi sequestrati sono equivalenti infatti a quelli che l’accusa considera provento del patto corruttivo o, nel caso delle aziende, dei vantaggi che avrebbero ottenuto grazie al patto tra i loro funzionari e gli amministratori pubblici.
Il grosso del sequestro colpisce la cordata vincitrice dell’appalto: per 41,6 mln a Ccc (Consorzio coop costruzioni), a Irisbus (società del gruppo Fiat che produce il Civis) per 34,7 mln. A due ex consiglieri di Atc sono stati sequestrati beni per 872.000 euro e 315.000. Il giudice potrà disporre la nomina di un amministratore per la gestione ordinaria dei beni, le difese possono far ricorso al Riesame.
A gennaio, nell’ambito dell’inchiesta, erano stati inviati 13 avvisi di fine indagine.