Nel Consiglio Comunale aperto di ieri sera, 7 marzo, tutto il Consiglio Comunale si è espresso favorevole alla mozione presentata congiuntamente dal gruppo di maggioranza Uniti per Novellara e dal gruppo PDL – Lista Insieme contro l’odiosa pratica delle “dimissioni in bianco”. Tale abuso consiste nel far firmare alla lavoratrice/lavoratore al momento dell’assunzione una dichiarazione autografa e non datata di dimissioni, a cui il datore di lavoro può apporre la data a suo piacimento, negando così al dipendente la possibilità di accedere all’indennità di disoccupazione ne’ ad altri ammortizzatori sociali.
I dati nazionali parlano di una pratica illegale molto diffusa che colpisce il circa 2 milioni di lavoratori, di cui 800mila donne, il 90% delle quali a seguito di gravidanza. Anche a livello provinciale i dati sono preoccupanti: nel 2010 le “dimissioni” di lavoratrici, per maternità, sono state 134. Il Consiglio Comunale prendendo ad esempio l’appello di un folto gruppo di parlamentari alla Ministra Fornero per il ripristino della legge 188 si è espressa a favore di una rapida soluzione di questa pratica illegale chiedendo al Sindaco, al Presidente Anci e al Prefetto di Reggio Emilia di farsi portavoce della richiesta.
Alla seduta è stata invitata a relazionare sull’attuale condizione femminile Barbara Spinelli avvocato componente del gruppo Giuristi Democratici per la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), rapporto adottato dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1979 e ratificato dall’Italia nel 1985. Dati pesanti, seri e che illustrano come la donna deve ancora ottenere un reale riconoscimento sociale, lavorativo e politico nella realtà italiana.
Alcuni dati:
Stereotipi: la donna viene troppo spesso rappresentata come oggetto sessuale e ruoli stereotipati dell’uomo e della donna nella società.
53% delle donne non ha voce nei programma TV
Solo il 2% dei casi le donne intervengono su temi di impegno sociale e professionale
Rappresentanza politica: è necessario accrescere il numero delle donne nelle cariche pubbliche e politiche, anche attraverso l’uso delle “quote rosa”.
21% sono parlamentari donne
12% sono le amministratrici delegate
5% le donne che ricoprono un ruolo di consigliere di amministrazione nelle società quotate
Lavoro: anni di welfare pensato sulle spalle delle donne han fatto sì che:
le donne guadagnano in media il 23% in meno dello stipendio degli uomini
48,9% delle donne sono inattive
Violenza: la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne in Italia, in Europa e nel Mondo. Nel 2010 sono state 13.696 le donne vittime di violenza che si sono rivolte ai Centri Antiviolenza/Case delle donne della rete D.i.Re