Il sovrapporsi di vari eventi in materia di aperture domenicali rende necessario fare chiarezza su quanto in questi ultimi tempi è accaduto e su quanto potrà accadere nei prossimi mesi.
Nel mese di luglio 2011 la Finanziaria del Governo Berlusconi confermava, con una formulazione estremamente ambigua, la liberalizzazione degli orari commerciali nei Comuni riconosciuti Città d’Arte. Ambigua perchè la norma era già esistente, e molti erano i Comuni che godevano di tale riconoscimento, solitamente per i Centri Storici.
Nel mese di agosto 2011, con la nuova manovra del Governo Berlusconi, si tentava di introdurre la totale liberalizzazione degli orari (notturno, domenicale, festivo) in tutti gli esercizi commerciali. La vasta opposizione registrata su quei contenuti portò, nella redazione definitiva, all’annullamento di tale norma.
Il 28 ottobre 2011 il Ministero dello Sviluppo economico emanava una circolare interpretativa del provvedimento di luglio, nella quale in modo strumentale e sbagliato si affermava che dal
1° gennaio 2012 nell’intero territorio dei comuni riconosciuti Città d’arte/Economia turistica gli esercenti avranno piena libertà nel determinare gli orari. Ciò vorrebbe dire che nei Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento solo per il Centro storico o solo per un periodo, viene ampliata tale possibilità a tutto il territorio e per tutto l’anno. Nella nostra provincia verrebbero così consentite le aperture domenicali, festive (Natale, Pasqua, 1° maggio ecc. ecc.) e notturne (oltre le ore 22) a Modena, Carpi, Sassuolo, Spilamberto, Fiorano e superati i pochi vincoli esistenti in realtà come Maranello, Nonantola, Castelvetro.
Il 18 ottobre 2011 Filcams, Fisascat e Uiltucs regionali hanno chiesto sulla materia un incontro urgente alla Regione Emilia Romagna, incontro che si svolgerà nei prossimi giorni. Alla Regione chiederemo di disattivare gli effetti della Circolare Ministeriale, come stanno facendo altre Regioni, tra cui la Toscana. Difatti una modifica Costituzionale ha attribuito alle Regioni, e non più allo Stato, il compito di legiferare in materia di commercio.
Il 22 novembre è stato sottoscritto per la città di Modena un importante e positivo accordo sulle aperture domenicali. In esso si prevede che tutte le domeniche dell’anno sia possibile per il consumatore fare la spesa alimentare, col meccanismo della rotazione delle aperture e soprattutto senza una sola apertura domenicale in più delle 8 + dicembre, come previsto dalla normativa. Tutte le Associazioni datoriali, sindacali e dei consumatori hanno firmato l’accordo, assieme a Nordiconad e Coop Estense. Mentre Nordiconad ha affermato, al momento della firma, che si atterrà a quell’accordo anche in caso di modifiche legislative, Coop Estense ha precisato che in quel caso si avvarrà, pur in forma progressiva, della possibilità di ampliare orari e aperture domenicali.
L’accordo modenese dimostra che, senza gravare ulteriormente sui lavoratori e le loro famiglie, si possa innovare, migliorando il servizio al consumatore e difendendo l’equilibrio delicato della rete distributiva.
Per questo è estremamente positivo che il Comune di Modena abbia attivato una propria iniziativa nei confronti della Regione, volta ad evitare una liberalizzazione di facciata, dannosa per i cittadini ed i lavoratori. Ci auguriamo che anche le Amministrazioni degli altri Comuni interessati si associno a tale iniziativa.
Vi aggiorneremo rispetto alle novità che si registreranno nelle prossime settimane.
(Filcams/Cgil Modena)