Oltre 7000 moduli distribuiti in soli tre giorni, da lunedì a mercoledì, da quando cioè sono entrate in vigore in Emilia-Romagna le nuove regole sui ticket sanitari. Numeri importanti che danno l’idea dello sforzo straordinario compiuto dalle farmacie aderenti a Federfarma – in tutta la provincia 149 su 173 – per ridurre al minimo i disagi. Nessun tracollo, grazie anche al senso di responsabilità dei farmacisti e alla pazienza delle persone che hanno compreso le difficoltà da affrontare, ma la pressione è stata enorme: dubbi, richieste, perplessità, da gestire in un clima di generale incertezza.

Tra gli aspetti positivi, va rilevato che nessuno ha incontrato difficoltà nel ricevere i farmaci, inoltre si è evitato che l’eventuale mancanza di documentazione si riflettesse negativamente sulla dispensazione delle medicine. Tantissimi cittadini hanno scelto di rivolgersi al proprio farmacista di fiducia per ricevere spiegazioni e farsi consegnare copia della modulistica necessaria. Non sono però mancati i problemi: inevitabilmente i tempi di risposta e di erogazione dei servizi più strettamente legati all’attività della farmacia, in primis la dispensazione dei farmaci, hanno subito rallentamenti. Problemi sono sorti anche rispetto a questioni apparentemente molto più banali, spiega Federfarma: i moduli per l’autocertificazione, ad esempio, nella migliore delle ipotesi saranno consegnati alle farmacie solo dopo una settimana, obbligando così le singole farmacie ad autoprodursi gli stampati necessari.

“Ha prevalso lo spirito di servizio e anche per questa ragione credo che oggi si possa parlare di un primo bilancio sostanzialmente positivo, soprattutto se si considera che abbiamo avuto solo poche ore per studiare le novità. Guardando al futuro prossimo – spiega Silvana Casale, presidente provinciale dell’Associazione – devo però aggiungere che il nostro è un sorriso a denti stretti e non solo perché per qualche settimana ancora la pressione certamente resterà alta.

Per l’ennesima volta i punti di forza delle farmacie del territorio – capillarità, preparazione delle persone che vi operano, rapporto fiduciario con i cittadini – hanno fatto da efficace sponda al servizio sanitario che ha così potuto aumentare notevolmente la propria capacità di risposta pur in una fase di forte emergenza, senza appesantire la propria struttura. Ci è stato chiesto dall’Azienda Usl di dare il nostro contributo e abbiamo risposto, come avvenuto più volte anche in passato, confermando la nostra disponibilità. Tutto questo ha una sua logica ed è, in linea di principio, condivisibile solo però se il ruolo della farmacia non viene snaturato o, addirittura, trasformato in una sorta di ufficio periferico dell’Azienda Usl al quale trasferire delle pratiche amministrative. La mission primaria e centrale della farmacia ovviamente è un’altra, legata a doppio filo alla dispensazione dei farmaci in un contesto sicuro, qualificato, con professionisti specializzati. Tra poche settimane si approverà il nuovo Pal, documento che sin dalle prime righe parla di potenziamento dei servizi sul territorio. La nostra Associazione è convinta che la farmacia possa essere determinante nel dare corpo e gambe a questa idea. È un’occasione importante per tutta la sanità modenese, per dimostrare che abbiamo la capacità di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi. Dalla direzione dell’Azienda Usl di Modena, anche di recente, sono arrivati segnali positivi, di apertura alla collaborazione e di attenzione al nostro ruolo. Ora è importante dare seguito a quanto emerso dai colloqui avuti nei mesi scorsi.

Naturalmente non vi è nessun pregiudiziale contrasto all’introduzione di elementi di novità; rinnoviamo però con forza la richiesta di potere partecipare, per la parte che ci compete, alla definizione delle modalità di realizzazione del potenziamento dei servizi territoriali, portando la nostra esperienza e professionalità”, conclude Silvana Casale.