Già raggiunti i livelli di spesa superando gli obiettivi fissati dal Governo per verificare la capacità da parte delle Regioni di utilizzare i fondi europei. Ma anche rilevanti progressi realizzati su tutti gli assi di intervento, compreso il lancio di alcuni strumenti innovativi per sostenere ancora di più e meglio la nascita di nuove imprese hi-tech, l’autoimprenditorialità dei giovani, la green economy. È questo, in sintesi, il quadro emerso dal Comitato di Sorveglianza del Por Fesr 2007-2013, che si è riunito questa mattina nella Sala del Tricolore, sede del Consiglio comunale di Reggio Emilia.
Sul tavolo, i risultati raggiunti dal Programma negli ultimi sei mesi. Ultimo in ordine di tempo, il lancio di due bandi per sostenere l’innovazione nelle imprese e nelle reti di imprese, nonché per favorire nuova autoimprenditorialità anche innovativa. I due bandi, che mettono in campo risorse complessive per 15 milioni di euro, si aprono il prossimo 1 luglio e pongono particolare attenzione anche allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile, e alla creazione di nuovi posti di lavoro stabile.
«Sulla base dei risultati ottenuti – ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – i fondi europei si confermano uno strumento essenziale per far compiere all’Emilia-Romagna un ulteriore salto in avanti in termini di qualità dello sviluppo e qualità della vita. Siamo una Regione che segue la direzione di marcia dell’Unione Europea per uno sviluppo sostenibile intelligente e inclusivo. Proseguiremo sulla strada intrapresa, sostenendo ancora di più e ancora meglio i giovani e le imprese, quindi la ricerca e l’innovazione, elementi cardine di questo salto di qualità e leve importantissime per il futuro della nostra economia”.
Dai bandi alla finanza, con il lancio di Ingenium Por Fesr, il nuovo fondo per le imprese innovative, nato con l’obiettivo di favorire gli start up con un’attenzione particolare alle realtà che operano in settori ad alto contenuto di tecnologia. Il fondo, la cui dotazione è pari a 14 milioni di euro, finanzia investimenti in capitale di rischio nelle prime fasi di vita dell’impresa e per supportare la crescita e lo sviluppo di imprese esistenti.
Quindi la rete dei tecnopoli, realizzata con un investimento complessivo di 241 milioni di euro (proprio oggi, nel Palazzo comunale di Reggio Emilia, è stata firmata la convenzione per la sede del tecnopolo reggiano).
La riunione odierna ha rappresentato anche l’occasione per porre all’attenzione del Comitato di Sorveglianza ulteriori risultati, ottenuti in materia di ambiente, energia, sostegno alle fonti rinnovabili, riqualificazione del sistema produttivo, come il bando per la rimozione dell’amianto e l’installazione di impianti fotovoltaici dagli edifici, chiuso pochi giorni fa.
A breve, in seguito alla decisione della Commissione europea che ha approvato le modifiche al Programma proposte in occasione del Comitato di Sorveglianza dello scorso dicembre, partirà anche una nuova attività, finalizzata alla “promozione della green economy tramite strumenti di ingegneria finanziaria”.