Tre miliardi di euro, il fatturato di un anno del settore: è il ‘debito’ che Stato e Regioni hanno nei confronti delle aziende fornitrici di tecnologie biomediche e diagnostiche.
Il 50% dello ‘scoperto’ dei fornitori è concentrato in 4 regioni (Lazio, Lombardia, Emilia Romagna e Campania), l’80% in 9 (vanno aggiunte Puglia, Toscana, Veneto, Piemonte e Sicilia); solo 5 regioni (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Valle d’Aosta e Umbria) hanno tempi di pagamento inferiori, ma sono solo il 7%.
Il dato è emerso nel corso del convegno sulle ‘tecnologie biomediche e diagnostiche’ promosso a Roma da Assobiomedica, l’associazione delle aziende del settore.