Pane fresco artigianale di qualità superiore, fatto con grano dell’Emilia-Romagna (con tecniche di produzione integrata) dai panificatori e distribuito a prezzi contenuti in tutta la regione. Per produrre e offrire ai consumatori pane certificato dal marchio “QC – Qualità Controllata”, l’unione regionale e le associazioni provinciali dei panificatori, le imprese molitorie e le organizzazioni dei produttori agricoli hanno firmato oggi a Bologna il primo accordo quadro in materia.

“L’intesa guarda al futuro della nostra agricoltura”, ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni. “L’obiettivo è garantire sbocchi certi, caratteristiche di qualità e maggior valore al prodotto. Con questo pane QC si offre ai consumatori un prodotto del territorio garantito nella sua funzione alimentare e salutistica”.

L’accordo, promosso dalla Regione, punta sulla produzione e diffusione del consumo di pane di frumento con caratteristiche nutrizionali, merceologiche e di sostenibilità ambientale di qualità superiore, attraverso il coinvolgimento di tutta la filiera: dai produttori agricoli organizzati, ai molini, ai panificatori, in uno sforzo comune di programmazione delle quantità e delle caratteristiche qualitative del prodotto, accompagnato da un’equa valorizzazione dei diversi passaggi. Per il 2010 si prevede di produrre 4 mila quintali di pane, con circa 5 mila quintali di grano. I numeri dovrebbero poi raddoppiare nel 2011 e potrebbero anche aumentare se il pane QC avrà l’apprezzamento dei consumatori.

Obiettivo dell’assessorato all’agricoltura è anche ottenere l’utilizzo, in tutte le fasi – dal frumento, alla farina, al pane – del marchio QC (Qualità Controllata), attraverso l’applicazione della legge regionale 28/99 “Valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con tecniche rispettose dell’ambiente e della salute dei consumatori”, per assicurare una garanzia oggettiva e una riconoscibilità per il consumatore. Il marchio QC, infatti, prevede sia il rispetto di specifici disciplinari di produzione per il frumento, la farina e il pane sia controlli effettuati da organismi di controllo indipendenti, per garantire modalità di produzione a basso impatto ambientale e rispettare la salute dei consumatori grazie all’utilizzo ridotto al minimo di prodotti chimici.

Il contenuto dell’accordo

L’accordo stabilisce le modalità di produzione del frumento, della farina e del pane e gli impegni reciproci dei firmatari in merito alle quantità e al valore delle materie prime scambiate.

Un comitato paritetico composto dai firmatari e integrato da Regione e Università di Bologna avrà il compito di monitorare il progetto e rivalutare i termini dell’intesa, anche in previsione delle prossime semine autunnali.

I panificatori si impegnano a seguire la ricetta originale per il pane fresco QC, utilizzando le materie prime più complete e sane dal punto di vista nutrizionale (farine di tipo 1 e 2, meno raffinate, che contengono più fibre e più ceneri; ridotto contenuto di sodio; lievitazione naturale e olio extravergine di oliva), senza additivi o agenti chimici per la lievitazione. Sono esclusi processi di conservazione attraverso il congelamento e la surgelazione. Per garantire un risparmio per i consumatori e un maggior tempo di vita, l’accordo prevede che il pane sarà proposto in pezzature non inferiori ai 200 grammi.

L’intesa punta, infine, a garantire la distribuzione capillare nei panifici di tutta la regione a un prezzo contenuto, coniugando l’esigenza di programmazione della produzione agricola e molitoria con il giusto riconoscimento del valore del prodotto durante tutto il processo di lavorazione. In particolare, a riconoscimento delle caratteristiche superiori della materia prima, è prevista una maggiorazione di 50€/T per il prezzo del frumento, mentre la farina potrà essere pagata fino allo stesso valore dell’analogo prodotto biologico.

I firmatari

L’accordo nasce dalla collaborazione di tutta la filiera, dai produttori agricoli ai fornai.

In particolare l’unione regionale dei panificatori – insieme alle associazioni provinciali di Bologna, Parma, Reggio Emilia, Ravenna e Ferrara – prevede di coinvolgere circa 250 panificatori.

Le industrie molitorie firmatarie (Molino Grassi s.p.a. di Parma; Progeo Molini di Modena e Industria Molitoria Denti di Reggio Emilia) sono tra le più significative nella trasformazione del frumento tenero e nella produzione di farine panificabili, mentre i produttori di cereali e le organizzazioni di produttori aderenti (Cereali Emilia-Romagna di Bologna; Grandi Colture Italiane soc. coop. Agricola e Soc. Coop. Capa di Ferrara, che riuniscono diverse realtà produttrici cerealicole) hanno alte capacità professionali nella produzione di frumento QC e sono dotate di strutture di stoccaggio in grado di garantire la conservazione ottimale delle partite e la rintracciabilità del prodotto.

Per supportare e sviluppare l’accordo regionale sul pane QC, è prevista la consulenza dell’Università di Bologna, mentre la Regione Emilia-Romagna e le Province si impegnano a mettere in campo diversi strumenti, tra cui: nuovi disciplinari per la produzione della farina e del pane QC; azioni di informazione, promozione e di educazione alimentare e al consumo; supporto alle produzioni di frumento QC con misure agro ambientali; assistenza tecnica e tecnico-economica ai produttori agricoli.

L’accordo quadro, di durata biennale, è aperto a ulteriori imprese che vorranno aderirvi.

Da settembre l’elenco dei panifici dell’Emilia-Romagna che propongono il pane QC sarà pubblicato sul sito www.panificatori.org