E’ agli arresti domiciliari da ieri pomeriggio l’82enne F.B. che l’8 maggio del 2004 aveva posto fine alle sofferenze della nipote 18enne Elisa, uccidendola. La ragazza era affetta da oligofrenia, con disturbi della personalità e comportamentali. Quella mattina, era andata a scuola (frequentava il 4ˆ anno di ragioneria ed aveva un’insegnante di sostegno) pur sentendosi male, ed verso le 9,40 aveva chiesto che il nonno, come faceva ogni giorno, andasse a prenderla. In macchina – raccontò poi l’anziano – la ragazza cercò di buttarsi dall’auto in corsa. E il nonno, per calmarla – così disse – le strinse le mani al collo con forza con l’obiettivo di farla svenire, ma ne provocò la morte.

L’uomo venne condannato a 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario. Dopo i tre gradi di giudizio ora la sentenza è diventata definitiva e l’anziano nonno, per decisione del Tribunale di sorveglianza che ha deciso la misura alternativa al carcere, è stato ristretto in regime di detenzione domiciliare  per un anno a Montecchio,  con possibilità di assentarsi da casa alcune ore la mattina per soddisfare le elementari esigenze di vita.