E’ iniziato il conto alla rovescia per la finalissima del Nuovo Premio Daolio. Sul palco di piazza Zanti a Cavriago, domenica 13 a partire dalle 20, saranno sei i gruppi in gara accompagnati in scena da tre tutor d’eccezione che – dopo una estrazione a sorte per decretare gli abbinamenti – hanno seguito i finalisti molto da vicino per più di un mese.Mara Redeghieri in questi giorni ha passato diverse ore in sala prova con i Malastrana e assieme ai modenesi de La Metralli band; la sorte a Fabrizio Tavernelli ha consegnato i Radioalice e i giovani The Looser; mentre per Gigi Cavalli Cocchi il dono della dea bendata si chiama TconZero e Loco Smile.
Quest’anno oltre ad eseguire il “brano in concorso” – lo stesso brano inedito col quale si sono qualificati e hanno vinto le semifinali al circolo Calamita – le band avranno anche un altro compito da svolgere: la reinterpretazione di una cover, anche questa assegnata tramite sorteggio nel mese di aprile.
Si tratta di brani degli anni ’60 che in qualche fanno riaffiorare alla memoria il contesto musicale nel quale muovevano i primi passi i Nomadi di Augusto Daolio. I rocchettari Malastrana dovranno ricostruire una versione di “Insieme a te non ci sto più” della splendida Caterina Caselli, La Metralli band sarà alle prese con l’immortale “Applausi” dei Camaleonti, I Loco Smile suoneranno “Under my thumb” dei Rolling Stones, gli elettronici Tconzero hanno passato parecchio tempo su una difficile “Lucifer Sam” dei Pink Floyd, mentre i The Looser hanno smontato e rimontato “Bang Bang” di Sonny e Cher resa celebrese nel nostro paese dalla versione dell’Equipe 84. Infine ai veterani Radioalice, tra gli oltre trenta brani presenti nella lista delle poteziali cover, sono capitati i Doors di “Break on through”.
Ogni incontro tra i tutor e le band è stato documentato da una sorta di diario di bordo che ha registrato gli umori ma anche i passaggi più tecnici per arrivare a definire la lista dei brani e il loro arrangiamento in vista della finale di domenica prossima. Tra le note dei tutor, messe a disposizione sul sito del premio Daolio (Premio Daolio), Mara Redeghieri scrive dei Malastrana dopo il primo incontro: “Insieme a te non ci sto più” è ancora acerba , ma già nata, un inno funebre, un lamento, un ruggito, chitarre distorte grandinanti. Quattro ore di sudore puro, i cavalli (Malastrana) galoppano, Gabriele fuma e canta: le narici dilatate, una fiera, una locomotiva. Cerchiamo assieme le pause, i silenzi, l’arrotondamento della forma strutturale, le virgole da regalare alle parole”. E sempre l’ex cantate degli Ustmamò della sua esperienza con la Metralli racconta: “La sera che lì ho “vinti” al Calamita, durante le estrazioni a sorte, ne ho gioito per due motivi: sono un gruppo acustico e hanno una voce femminile. Non so come, ma a pelle in poco tempo ci annusiamo e ci piacciamo, mi invitano ad assistere alle prove a casa di Meike (la cantate) e spiegano che la sala prove classica li ammorba, odiano le luci al neon”.
La sorte ha voluto che il batterista Gigi Cavalli Cocchi fosse alla guida dell’unico gruppo che non usa la batteria tradizionale ma strumenti elettronici: i Tconzero. Cavalli Cocchi scrive: “I Tconzero hanno una certa esperienza e si sente. La cover su cui dobbiamo lavorare, Lucifer Sam, è prova difficoltosa da affrontare. Le ritmiche, sono uno dei punti più curiosi da sviluppare con i Tconzero perchè non hanno un batterista. Mi intrigava molto il loro modo di inserire loop ritmici con il computer, una situazione molto moderna ed anomala (almeno per me, visto che ho sempre lavorato con gruppi dall’assetto “standard”) e quindi due volte stimolante. Un combo tosto, dalle idee chiare, dal sound definito e maturo: gran bel gruppo! Ne sentiremo delle belle in finale”. Anche l’esperienza coi Loco Smile per l’ex batterista di Ligabue, Csi è una bella sfida: “La sorte ci ha uniti nel sorteggio e la stessa sorte ci ha visto assegnare “Under My Thumb” dei Rolling Stones . Sono stato sempre più “Beatlesiano” che “Rollingstoniano”, ma questa è una buona occasione per fare finalmente i conti con il gruppo del baronetto Mick”.
Fabrizio “Taver” Tavernelli e i Radio Alice sono andati oltre alla sala prove e assieme hanno ascoltato molta musica. Ispirati dal nome delle band che ricalca quello di una delle prime radio libere degli anni ’70, gruppo e tutor si messi accanto al giradischi per un viaggio nella memoria. “Antiquariato musicale e memorabilia – scrive Tavernelli – si sono alternati ai racconti personali sui trascorsi contatti con il re lucertola (Jim Morrison) nei bar di Los Angeles e Correggio”. Volumi alti e parecchia adrenalina nella sala prove dei Radioalice per suonare musica che Tavernelli definisce come “Elettroshock”. In attesa del verdetto della giuria l’ex Afa elogia la band con queste parole : “Io approvo la vostra opera di resistenza: compatta, solida, nervosa”. La seconda band affidata a Taver è la più giovane tra i finalisti. I The Looser, modenesi, sono una una punk pop band che, come scrive il loro tutor, suona musica “veloce ed energica, fatta di riff serrati e melodie”. I Looser secondo Taver “hanno proprio fatto un ottimo lavoro, originale, con stacchi interessanti e con qualche ideuzza azzeccata come la citazione spaghetti-western di Morricone… ma non voglio rovinare la sorpresa”.
Quest’anno i partecipanti al nuovo premio Daolio – promosso dal Comune di Cavriago in collaborazione con Arci e circolo Calamita e riservato a band emergenti senza contratto discografico residenti in Emilia Romagna – sono stati circa una cinquantina. Il percorso dei sei finalisti è stato sottoposto ad una selezione iniziale sulla base dell’ascolto di un brano resitrato su cd. Dopo sono arrivate le semifinali al circolo Calamita che hanno promosso le sei band finaliste.