Centottanta milioni di euro “scippati” dal governo alla Valle del Po e usati per mettere riparo alle gestioni fallimentari dei Comuni di Palermo e Catania. Il tutto con l’approvazione della Lega “che a Roma avalla tutti quei provvedimenti che colpiscono gravemente la valle padana e quindi anche la provincia di Modena”.
La denuncia è del consigliere del Pd William Garagnani che chiede alla giunta di sollecitare i parlamentari modenesi affinché “contestino lo storno dei fondi e rivendichino, con forza, i legittimi e vitali interessi dei modenesi”.
Quei 180 milioni – stanziati a suo tempo dal governo Prodi utilizzando i Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) – dovevano servire a rafforzare le difese idrauliche contro i rischi di alluvioni nel bacino del Po. Una parte dei fondi avrebbe finanziato anche i lavori per la messa in sicurezza dei territori lungo gli argini del Secchia e del Panaro. Invece, in Commissione ambiente della Camera, il sottosegretario Roberto Menia ha affermato, in risposta ad un’interrogazione dei parlamentari Pd (tra i quali anche gli on. Ghizzoni e Miglioli), che i 180 milioni di fondi FAS, destinati in origine al progetto Valle del Po sono stati spesi per altre esigenze perché per il Governo la messa in sicurezza del Po e la sua valorizzazione turistica non costituiscono una priorità”.
Durante la discussione i consiglieri della Lega Nord, in evidente imbarazzo, si sono allontanati dall’aula. “L’atteggiamento della sedicente «Lega Nord per la indipendenza della Padania» è incredibile”, commenta il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Paolo Trande. “In tutto il Nord si riempie la bocca di belle parole sul federalismo poi invece a Roma avvalla le politiche centraliste di questo governo. Ma al Carroccio non interessa che arrivino i 180 milioni di euro nei nostri territori?
La cosa che fa più arrabbiare – aggiunge Trande – è scoprire che per il Carroccio Modena e la Valle Padana non sono una priorità. Consultando i resoconti della Commissione Ambiente della Camera, presieduta dall’onorevole leghista Alessandri, si scopre che 100 milioni sono andati a Palermo per dissesto della società urbana gestione dei rifiuti e gli altri 80 distribuiti tra Catania e la Campania sempre per riparare alla cattiva gestione di quelle amministrazioni”.