“Le Costituzioni nascono generalmente da un’esigenza fondamentale per l’uomo: garantire le libertà individuali, tutelare i diritti della persona. Vi sono però Costituzioni, come la nostra e come quelle degli Stati Uniti e della Francia, in cui si va oltre questo principio pur fondante e irrinunciabile. In queste Carte c’è di più, viene sancito un altro principio fondamentale, che non può essere disgiunto dal precedente: il diritto-dovere di ogni cittadino di occuparsi della ‘cosa pubblica’. Da qui, l’eguaglianza e il dovere di solidarietà fra i cittadini in ogni ambito della vita sociale e del lavoro”.Lo ha detto oggi il sindaco Graziano Delrio , invitato dai ragazzi dei licei scientifici Moro e Spallanzani, del classico Ariosto e dell’istituto d’arte Chierici, impegnati nel concorso bandito dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca su ‘Cittadinanza e Costituzione’: 400 studenti e 16 insegnanti sono impegnati nel progetto di studio, ricerca e confronto ‘La Costituzione della cittadinanza’. Il sindaco ha tenuto una lezione sugli articoli 2, 3 e 4 della Costituzione italiana, nella palestra scolastica di via Filippo Re gremita di ragazzi; tanti di loro, nell’ambito dello stesso progetto, erano a Roma alcune settimane fa con lo stesso sindaco Delrio, per partecipare a Montecitorio alla commemorazione di Nilde Iotti, politica reggiana, membro dell’Assemblea costituente e a lungo presidente della Camera, nel decennale della scomparsa.

LIBERTÀ, SOLIDARIETÀ, TIRANNIA E DEMOCRAZIA – Partecipazione dei cittadini alla ‘cosa pubblica’ e dovere di solidarietà, ha sottolineato il sindaco, “sono valori oltremodo distintivi di una Costituzione democratica e sono radice della partecipazione alla vita politica e sociale di una comunità. Anche la tirannia, infatti, può tranquillamente garantire libertà personali, può dare libertà personali, ma di certo impedisce, nega la partecipazione democratica, l’occuparsi della cosa pubblica, appunto. Questo coinvolgimento dei cittadini si esprime nelle molteplici forme della vita sociale. Più che apprenderlo, lo si deve vivere, deve essere parte della vita quotidiana di ciascuno di noi, ad esempio nel lavoro. Mi ha colpito, ad esempio, la scelta di vari imprenditori che, pur in questa fase di crisi durissima, non hanno licenziato, ma hanno tenuto con sé i propri dipendenti, magari con un salario ridotto perché i guadagni sono diminuiti, ma senza scaricarli. Ecco, questo è un farsi carico, un occuparsi degli altri, questa è solidarietà, non solo nella fase del successo, quando tutto va bene, ma sempre, anche quando va meno bene del previsto. Così i lavoratori: essi hanno sicuramente diritto al lavoro, ma anche il dovere di essere fra loro solidali, perché tutti egualmente parte di una comunità. Lo stesso sistema di riferimenti vale, in modo più ampio e articolato, nella vita di una città, che gli antichi greci chiamavano ‘polis’: la città è il luogo concreto, di relazioni e cittadinanza, in cui diritti e doveri, libertà, eguaglianza e solidarietà si attuano, diventano esperienza e vissuto”.

DIRITTI, DOVERI, RECIPROCITÀ – “La nostra Costituzione – ha proseguito Delrio – non è affatto ‘buonista’, non confondiamo. La nostra Costituzione è basata piuttosto sulla reciprocità, a precisi diritti corrispondono precisi doveri. E questo vale egualmente per tutti”.

EGUAGLIANZA E DIVERSITÀ – D’altro canto, ha precisato Delrio, “non ci viene chiesto di trattare in modo uguale persone diverse. E’ un gravissimo errore fare ‘parti uguali fra diseguali’, perché ciò crea automaticamente disuguaglianza. Altro caposaldo è dunque il rispetto delle diversità. Proprio per questo creare recinti, barriere che escludono quanto e quanti riteniamo diversi, altri da noi, nega le diversità e crea disuguaglianza. Penso ad esempio ai nomadi che sono a tutti gli effetti cittadini reggiani o ai carcerati rimessi in libertà. Si può dire: non desidero che vivano alle mie spalle e sulle mie spalle. Aggiungo: voglio piuttosto che arrivino a vivere da cittadini, con la consapevolezza di essere tali, aderendo a quei diritti e doveri che sono di tutti i cittadini; oppure, nel caso degli ex carcerati, che si lavori seriamente per il loro reale e proficuo reinserimento, non per il loro abbandono. Lasciarli soli significa spesso creare i presupposti perché ritornino in carcere. Fra l’altro, è dimostrato, anche in termini economici costa alla società molto di più un carcerato, di un ex carcerato reinserito. Essi non sono fuori dal nostro recinto”.

IMMIGRAZIONE E DOSSETTI – Sempre in tema di diversità ed eguaglianza, il sindaco Delrio ha ricordato il pensiero di un altro padre costituente reggiano, Giuseppe Dossetti che, negli ultimi anni della sua vita, quando già si prevedevano e delineavano i movimenti migratori di massa, disse che se si accoglie uno di loro come amico, alla lunga ti sarà amico; se invece lo si affronta come ‘irrimediabilmente’ diverso, se non come insidia, allora esiste il concreto pericolo che l’immigrato diventi un’insidia. Fra le esperienze di solidarietà con radici costituzionali, Delrio ha citato le Scuole d’infanzia reggiane, nate spontaneamente da un’esigenza di mutuo aiuto, di accoglienza e sostegno tra le famiglie: non a caso le prime esperienze di scuole d’infanzia nascevano a Reggio nel tempo e nel clima che avevano visto nascere la Costituzione italiana.

LEGALITÀ E MANIFESTAZIONE DEL PRIMO MARZO – Rispondendo alle domande dei ragazzi, sulla legalità il sindaco ha confermato che “anche a Reggio le possibilità di infiltrazioni mafiose e riciclaggio di denaro sporco esistono; dobbiamo vigilare e uscire da questa minaccia. Il nostro approccio non deve essere ‘la cosa non ci riguarda, riguarda il Sud’. Anche qui, entrano in campo solidarietà e reciprocità: quello che riguarda i ragazzi del Sud, che sono come voi, che studiano come voi, ma alla fine degli studi non hanno lavoro, riguarda anche noi. Abbiamo donato nel 2008 il Primo Tricolore ai ragazzi delle cooperative sociali Goel della Locride impegnati per la legalità, il diritto al lavoro e contro le mafie, chiamandoli nuovi partigiani della legalità, come lo furono quei partigiani che si ribellarono a chi voleva negare loro il futuro, dalla cui azione e sacrificio è nata la nostra Costituzione, la nostra libertà. E abbiamo detto loro che la loro speranza è la nostra speranza. Quei ragazzi torneranno a Reggio il Primo Marzo, per manifestare con noi nella giornata per la legalità e la democrazia”.

REGGIO, IL SENSO CIVICO E IL ‘FARE MANUTENZIONE’ – “Da sindaco – ha concluso Delrio – ho scoperto ancora di più quanto la forza della nostra comunità sia soprattutto nel senso civico e di appartenenza. Reggio ha grandissime potenzialità, soprattutto nella gente comune. Ma dobbiamo ‘fare manutenzione’, lavorare ancora e costantemente sui valori e il civismo, perché i legami sociali si stanno indebolendo. Anche tra voi ragazzi: vi vorremmo più attivi e ‘reattivi’ a volte, magari come lo erano i ragazzi di ieri… A volte, il vostro silenzio è assordante. Sappiate che voi siete preziosi, come preziose sono le persone che conoscete. Siate consapevoli che potete essere e diventare cittadini veri, con una maggiore voglia di protagonismo. Come scriveva la filosofa Hannah Arendt: la felicità sarà in voi se uscirete da voi stessi”.

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Quattrocento studenti a lezione di Costituzione per diventare cittadini attivi, difensori dei valori civici, nel rispetto dei diritti di tutti. Questo è quello che prevede il progetto nazionale: ”La Costituzione della Cittadinanza”, il quale vede impegnati gli studenti di 15 classi di tre istituti cittadini: il liceo scientifico Aldo Moro, l’ISA Chierici, il liceo classico-scientifico Ludovico Ariosto- Lazzaro Spallanzani. Le scuole sono rappresentate dai rispettivi dirigenti scolastici: Luciano Bonacini, Maria Grazia Diana, Maria Rosa Ferraroni, che hanno costituito una rete scolastica.

Il logo del progetto,”La Costruzione della cittadinanza”, è stato realizzato dagli studenti dell’ISA Chierici.

Il progetto di sperimentazione didattica,di cui la scuola capofila è il Moro, ha partecipato al concorso nazionale “Cittadinanza & Costituzione”, bandito dal Miur e dall’Ansas (agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica ), che lo finanziano. La sperimentazione si è classificata al terzo posto nella regione Emilia Romagna.

Così 400 studenti, coordinati e guidati da 16 insegnanti, sono impegnati nello studio e nell’attuazione di “Cittadinanza &Costituzione”, con esperienze concrete per la formazione di un cittadino competente, solidale, consapevole.

Alla fine dell’anno scolastico, due classi del Chierici e una del Moro, si troveranno in pagella il voto specifico per l’itinerario che hanno seguito. Si tratta di una procedura applicata nel rispetto delle disposizioni ministeriali, definita ‘forzatura promozionale’, indicata dall’esperto, il professor Luciano Corradini, reggiano, emerito docente all’Università Roma Tre, che di fatto è il padre di questa nuova sperimentazione e che insieme a Micelle Borrelli e Roberto Bin, ha supportato il nucleo di progetto.

Il titolo del progetto “La Costituzione della Cittadinanza” è la metafora delle due parole chiave Cittadinanza e Costituzione, rafforzate nel loro significato dal logo, costituito da due donne e un uomo stilizzati, colorati come il Tricolore, che poggiano sui simboli della tre scuole interessate e sostengono il progetto stesso.

<Le tre scuole impegnate nella realizzazione si sono dispiegate su percorsi che sviluppano il nucleo tematico fondante della città intesa come polis e civitas– dice il dirigente scolastico del Chierici, Maria Grazia Diana, in rappresentanza dei tre istituti coinvolti nel progetto- I docenti ,con gli studenti, stanno sviluppando il tema della cittadinanza consapevole ed attiva, della legalità, della lotta alla mafia, del rispetto dell’ambiente e della partecipazione alla vita civile e politica, oltreché sul ruolo dei padri costituenti, compresa la figura della reggiana Nilde Iotti>.

In piena coerenza con questi itinerari si è inserita l’esperienza che una delegazione di 50 studenti, in rappresentanza delle tre scuole, ha fatto a Roma, partecipando alle celebrazioni in memoria di Nilde Iotti a dieci anni dalla morte. Nella Sala della Lupa a Montecitorio gli studenti hanno incontrato il presidente della Camera Gianfranco Fini, Fausto Bertinotti (presidente della Fondazione della Camera Deputati), Giorgia Meloni ministro della Gioventù, Emma Marcegaglia (presidente nazionale degli industriali), Marisa Rodano, Giorgio Frasca Polara (portavoce di Nilde Iotti alla Camera).

<Siamo convinti che i ragazzi e le ragazze che hanno il merito e l’onore di vivere con i loro docenti questa preziosa esperienza- conclude il dirigente del Chierici, Maria Grazia Diana- sapranno trarne frutto e rafforzare la consapevolezza di essere cittadini attivi e responsabili: obiettivo, questo, che la scuola non può permettersi di trascurare come istituzione educativa e luogo di cultura e formazione civica. Il progetto sarà monitorato e valutato dall’Indire e dall’Invalsi. Le tre scuole vantano molteplici esperienze di carattere civico svolte in questi anni>.

Docenti convolti: Brunetta Partisotti (referente del progetto e del Moro scuola capofila della Rete), Anna Gilli, Flavia Rossi, Paola Del Bue,Simona Lazzaretti, Giovanna Clausi, Fulvia Gueli, Castellari, Moreno Simonazzi, Paola Montanari Giovanna Cagliari, Roberta Cambuli, Tiziana Fontanesi, Lorenzo Capitani, Claudia Correggi, Massimo Carloni.