Il testamento biologico e l’autodeterminazione terapeutica saranno al centro di un incontro promosso dal Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, dall’Associazione Libera Uscita e dal Comitato Articolo 32 per la libertà di cura.
L’incontro, atteso per oggi – martedì 9 febbraio 2010 – alle ore 17.00 presso l’Aula Magna della facoltà di Lettere e Filosofia (Largo S.Eufemia, 19), porterà a Modena Mina Welby, vedova di Piergiorgio Welby, che presenterà il libro postumo del marito “Ocean Terminal” edito nel novembre 2009,
Castelvecchi editore, a cura di Francesco Lioce.
Ad introdurre e coordinare questo importante appuntamento sarà il Direttore del Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura prof. Augusto Carli al quale seguirà l’intervento della Vicepresidente nazionale dell’Associazione Libera Uscita Maria Laura Cattinari. Nel corso dell’incontro sarà data lettura di brani a cura di Magda Siti e Stefano Vercelli a cui seguirà un’ampia riflessione su tutti i temi che stanno alla base dell’iniziativa.
“Ocean Terminal” è un’opera rimasta incompiuta: la narrazione si arresta al gennaio 2006, dieci mesi prima della morte del suo autore. Si tratta di un’opera di carattere narrativo che Piergiorgio Welby iniziò a concepire già nel luglio 1997 in una sala di rianimazione. Impropria è però la definizione di opera autobiografica anche se l’autore parla del proprio vissuto: dalla sua infanzia cattolica fino alla scoperta della malattia che lo accompagnerà fino alla morte. È piuttosto un susseguirsi di “rose spezzate” che si riannodano a distanza e che accompagnano il lettore nella vita e nell’immaginario di questo versatile intellettuale che fu pittore, poeta, fotografo e giornalista, molto impegnato negli ultimi anni della sua vita nell’ambito del diritto all’autodeterminazione terapeutica.
La conferenza è aperta a tutti gli interessati.