Momenti di paura alla cerimonia inaugurale della Olimpiade dei Formaggi di Montagna, a Saignelegièr in Svizzera, che ha premiato ancora una volta la Nazionale del Parmigiano Reggiano.
“Sul palco – racconta Loretta Domenichini, della Nazionale – mentre parla Doris Leuthard, capo del dipartimento federale svizzero, appena dopo il discorso in italiano, scatta la protesta organizzata di un manipolo di allevatori svizzeri che si levano simultaneamente gli stivali e li scagliano con violenza sul palco dove, oltre alle autorità, si trovano un gruppo di bambini con le bandiere di diverse nazionalità”.
“Il problema del prezzo del latte, anche se in questo caso a uso alimentare, sta scotendo le montagne di tutta Europa – rileva Ivano Pavesi, presidente del Consorzio Conva – Nazionale del Parmigiano Reggiano – anche questo è sintomatico di un malessere che non conosce confini. Peccato, perché ha rovinato quello che si conferma un momento di festa”.
Festa per un premio meritatissimo che ha ricevuto la Nazionale. “Ancora una volta – commenta Gabriele Arlotti, trainer della Nazionale del Parmigiano Reggiano – abbiamo tenuto alti i colori dell’Italia. Abbiamo presentato al concorso Olimpico, invaso da 550 formaggi da tutto il mondo, ben metà dei 65 campionissimi giunti dai caseifici emiliani, che hanno allestivo, al villaggio olimpico, lo stand dell’Italia proprio davanti al palco delle premiazioni”. Da Bologna il Caseificio Fior di Latte (Gaggio Montano); da Modena il Caseificio Casola di Montefiorino, la Cooperativa casearia San Lorenzo (Prignano sulla Secchia) e la Cooperativa casearia Val del Dolo (Frassinoro); da Parma, la Latteria Val d’Enza (Palanzano) e il Caseificio Val Parmossa (Tizzano Val Parma); da Reggio Emilia, il Caseificio del Parco (Ramiseto), il Caseificio Cavola (Toano), la Latteria di Selvapiana (Canossa), la Latteria Tabiano e la Latteria San Giovanni di Querciola (Viano), l’Azienda Agricola Fiori (Vetto d’Enza), la Latteria San Pietro (Valestra di Carpineti) e la Latteria Minozzo (Villa Minozzo).
Tra i tre premiati da Buonitalia come miglior formaggio italiano d’esportazione spicca un campione della Nazionale della “Fattoria Fiori” prodotto dal casaro Mario Ruffini. “Un riconoscimento delle fatiche dell’essere agricoltore”, commentano soddisfatti Pier Paolo Fiori e la moglie Tiziana Ferrari. Primo assoluto il formaggio Piave di Lattebusche e, quindi, anche la Fontina della Cooperativa produttori Latte e Fontina.
“Sono occasioni come queste – rimarca Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano – che dimostrano quelle che sono le opportunità del nostro prodotto tipico che, come già avvenuto in passato, deve trarre spunto da riconoscimenti preziosi per affrontare con determinazione il mercato”.
“Indipendentemente dalla contestazione, è ancora un’Olimpiade da record. Sono già 1.500 le persone che hanno partecipato alla serata con cena a base di fonduta di Tệte de Moine” spiega Gerard Beneyton, ideatore di questa sfida internazionale.
“Venendo qui abbiamo fatto una piacevole scoperta – conclude Gabriele Arlotti – Se il 2009 è stato l’anno col quale la Nazionale ha celebrato gli 850 anni del Formadio, utilizzato come merce di scambio dall’Abbazia di Marola nel 1159, proprio oggi abbiamo appreso che nell’abbazia di Bellelay, dove abbiamo assistito ai lavori della giuria internazionale per il concorso olimpico, 33 anni dopo, nel 1192, i monaci di questo luogo utilizzavano parimenti “le fromage” come moneta di pagamento!”