Addio alle “vecchie” Ato: dal mese di luglio si sono insediate in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna le nuove forme di regolazione del settore idrico e dei rifiuti. Le Ato (Agenzie di ambito) sono state così sostituite da forme leggere di convenzione tra Province e Comuni.
“In un periodo in cui il dibattito oscilla tra le preoccupazioni sui rischi di privatizzazione dell’acqua e il ritorno a una dimensione municipale delle gestioni, noi scegliamo il controllo pubblico delle risorse per dare servizi di qualità a costi più contenuti – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente Lino Zanichelli – . Tra l’altro il rafforzamento della dimensione regionale della regolazione garantirà l’ulteriore sviluppo di un servizio di tipo industriale, assolutamente necessario alle innovazioni tecnologiche, alla riduzione dei consumi di acqua, alla sicurezza e riqualificazione delle reti distributive”.
La riforma consentirà innanzitutto di ridurre i costi di gestione e, di conseguenza, le tariffe a carico degli utenti: si è calcolato che la sola soppressione del sistema precedente porterà a un risparmio di circa 2 milioni di euro all’anno. Da questa riforma esce senz’altro rafforzato il ruolo della Regione, che ha la responsabilità di fissare gli standard di qualità e le tariffe di riferimento valide sull’intero territorio ed esercita il controllo, anche di tipo sanzionatorio, sui gestori dei servizi ambientali. Al tempo stesso viene rafforzata anche la cooperazione con gli enti locali, che mantengono il compito di individuare le necessità infrastrutturali, di affidare i servizi idrici e dei rifiuti, di applicare e articolare le tariffe alle differenti fasce di utenza e di consumo. Questa cooperazione tra Regione e Autonomie sarà garantita dal Comitato di indirizzo regionale per la regolazione dei servizi pubblici, presieduto dall’assessore Zanichelli e composto dai rappresentanti di Comuni e Province.
Si sta definendo infine il Comitato regionale consultivo degli utenti, che opererà in stretto raccordo con l’Autorità per la Vigilanza dei servizi idrici e dei rifiuti. A quest’ultima è stato affidato un ruolo in più: quello di organo di conciliazione extra-giudiziale a cui gli utenti potranno rivolgersi in caso di necessità.