A Villalunga sabato 1 agosto, erano oltre mille – quasi 1500 – i reggiani ad applaudire Pierluigi Bersani all’Arena giovani della Festa. Puntuali e non scontate le risposte a Chiara Geloni, vice direttrice di Europa: Bersani ha toccato in più punti della sua analisi le proposte sulla forma partito, che necessita di una maggiore identità, che deve stabilire con chiarezza a chi vuole parlare, e di una organizzazione meno verticistica e più attenta nell’azione di “solidificare” un partito che ad oggi soffre troppo il distacco tra la base e i ceti dirigenti nazionali e locali. Il pubblico si è emozionato sui passaggi dedicati alla dignità del lavoro, alla restituzione di un ruolo al Paese che produce, che non può essere parificato a quello delle rendite, privilegiate dal Governo Berlusconi anche nella recente disposizione finanziaria, detta “Scudo Fiscale”. Bersani poi ha parlato di innovazione politica, della sua precisa volontà in caso di vittoria di circondarsi di persone giovani ma competenti, per compiere “quel giro di ruota” che è necessario al PD, al di là di chi vincerà la competizione alla segreteria nazionale. Spazio anche a riflessioni sul modello amministrativo emiliano, che ha saputo distinguersi in questi anni proprio perché non si è accontentato di una propria autoreferenzialità, ma è progredito e ha saputo innovare. Un PD diverso, dunque quello proposto da Bersani, che sa fare autocritica e capire cosa non abbia funzionato negli ultimi 20 mesi, perché non basta l’idea di costituire un nuovo partito progressista, se non c’è la capacità di dare fiato e gambe al progetto. Appello anche all’unità del partito, che oggi ha aperto una fase congressuale “necessaria a fare chiarezza”, e domani sceglierà un segretario che sarà di tutti.
Bersani ha poi parlato di identità e di come serva un salto culturale anche nei confronti delle nuove generazioni: “ Non possiamo limitarci a raccontare che il PD prende il via dallo scioglimento di DS e Margherita perché daremmo una visione tronca degli ideali e dello sviluppo del nostro partito. La nostra storia parte da più lontano, ovvero dal solidarismo, dal cattolicesimo popolare, dalle esigenze del movimento operaio e cooperativo. C’è nel PD l’essenza di una visione politica popolare pronta a tutelare i ceti più deboli. Questa è la vera forza identitaria del Partito Democratico. Questa la forza della sinistra, che necessita di uno scatto di orgoglio per connotarsi come seria alternativa di governo in questo Paese”.