Cresce la preoccupazione per ciò che avverrà in settembre, sul tema della crisi, nei diversi settori produttivi di Bologna e provincia. La Cisl e la Fim di Bologna confermano che la crisi ha stravolto il tessuto industriale bolognese: 800 aziende dell’industria colpite, quelle artigiane sono oltre 400 e sono circa 30.000 lavoratori coinvolti. L’industria metalmeccanica bolognese continua a registrare situazioni molto preoccupanti di fermo produttivo con un utilizzo diffuso della cassa integrazione sia ordinaria che straordinaria, che è in deroga agli accordi firmati al tavolo della Regione e con un’accentuazione del rischio occupazione per migliaia di lavoratori.
“I dati in possesso della Fim Cisl Bologna – dichiara Marino Mazzini, segretario dei metalmeccanici di via Milazzo – lasciano presupporre che la situazione a settembre possa addirittura peggiorare. La preoccupazione è particolarmente rivolta verso le aziende medio-piccole , i cui fatturati sono calati del 40%-50% che, dopo la chiusura per il periodo estivo, potrebbero addirittura non riaprire”. “Ogni giorno – prosegue il segretario – si aggiungono casi di aziende in crisi: Arcotronics (880 occupati di cui 460 circa in cassa integrazione), Minarelli (circa 350 addetti in cassa integrazione), Bonfiglioli (350 esuberi dichiarati), Verlicchi (contratto di solidarietà per 70 esuberi dichiarati) e Gruppo Graziano (1.700 addetti in cassa integrazione su tutto il territorio nazionale)”.
Alessandro Alberani, segretario generale della Cisl bolognese, replica alla Fiom Cgil che ieri ha annunciato l’occupazione delle fabbriche: “Siamo molto preoccupati di quello che sta accadendo nel nostro territorio, ma la strada da perseguire è quella del dialogo non del conflitto”. “Non suona bene, in un momento di crisi, parlare di occupazione delle fabbriche, dovremmo – sottolinea Alberani- piuttosto incalzare Unindustria e le Associazioni Datoriali sul rispetto dei protocolli firmati in Provincia e in Regione che impegnano le imprese a salvaguardare il lavoro e l’occupazione”.
A tal proposito Alberani commenta l’incontro, svoltosi ieri con Provincia e Comune di Bologna, per fare il punto sull’impatto della crisi sul territorio, con gli assessori provinciali alle Attivita’ produttive e al Lavoro, Graziano Prantoni e Anna Pariani e gli assessori comunali Luciano Sita (Attivita’ produttive) e Plinio Lenzi (Commercio): “Siamo stati convocati per iniziare una riflessione congiunta su come affrontare la grave situazione del nostro territorio e costruire percorsi condivisi a favore del sistema produttivo locale e dell’occupazione”. “Il quadro – prosegue Alberani – è stato condiviso dalle parti istituzionali e sindacali, entrambi preoccupati per l’autunno, poiché la crisi colpisce in modo trasversale i diversi settori produttivi, in primis il settore metalmeccanico come annunciato dalla Fim Cisl Bologna”. “L’incontro – afferma il segretario – è stato costruttivo, già da settembre si dovranno mettere in campo azioni emergenziali e di medio periodo e su questo si è convenuto di partire dal Protocollo firmato in provincia nel marzo 2009 e dall’attuazione del Patto regionale”. “Siamo poi – precisa Alberani – entrati nel merito di alcune questioni come l’individuazione di strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori colpiti dalla crisi, azioni congiunte verso il mondo delle banche locali, un impegno ad investire nella formazione collegandola alla ricollocazione e non ultimo un’attenzione agli effetti che la crisi avrà sulle questioni sociali , vedi i lavoratori immigrati”.
Alberani si sofferma poi sul tema dell’unità sindacale: “ Nel marcare un giudizio positivo sui primi passi delle nuove Giunte, abbiamo bisogno di ragionare in una dimensione metropolitana”. “Dovremo poi aprire un confronto serrato con le imprese e, per fare questo – auspica Alberani- abbiamo bisogno di un’azione unitaria con Cgil e Uil, azione che per ora è stata messa in campo in maniera positiva”.
“La strada individuata dalla Cisl – conclude il segretario – è quella del confronto e del dialogo perché in un momento così difficile per il nostro paese e per il nostro territorio c’è necessità di mettere in campo politiche di responsabilità”.
Sugli interventi da attuare per affrontare la crisi interviene anche Marino Mazzini, segretario Fim Cisl Bologna, “Occorre difendere il sistema industriale bolognese con politiche adeguate a tutto campo: politiche di sostegno agli investimenti e all’accesso al credito, condizionate da programmi di consolidamento industriale e piani sociali per l’occupazione da parte delle imprese”. “Va tutelata e sostenuta – prosegue Mazzini – l’occupazione, patrimonio professionale e di conoscenza per le aziende e preziosa ricchezza per il territorio, con l’adozione generalizzata dei contratti di solidarietà alternativi ai licenziamenti e l’attuazione delle politiche attive del lavoro e della riqualificazione”.