almalaurea c.s. 001Due successive indagini condotte dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, che raccoglie 47 Atenei italiani, consentono agli studenti nell’imminenza dell’apertura delle immatricolazioni per l’anno accademico 2009/2010 di ponderare la scelta di iscrizione al sistema universitario sulla base di meditate valutazioni qualitative raccolte attraverso interviste che hanno coinvolto tutta la platea dei laureati usciti tra il 2007 ed il 2008 dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, e non solo.

Una prima indagine ha riguardato la condizione occupazionale dei laureati nell’anno solare 2007 a un anno dal conseguimento del diploma. Conclusa nell’autunno 2008, la ricerca ha coinvolto oltre 156mila laureati, ovvero più o meno due terzi dei laureati italiani, garantendo ai risultati dell’indagine per l’ampiezza del collettivo intervistato una notevole affidabilità.

Una seconda indagine, invece, estesa a tutti i laureati dell’anno solare 2008, altrettanto estesa (più di 187mila studenti), si è soffermata sulle caratteristiche e la qualità del capitale umano complessivamente formatosi nel sistema universitario e contiene – altresì – importanti giudizi circa la percezione che gli studenti hanno avuto della propria esperienza formativa e, significativamente, della valutazione attribuita al proprio Ateneo.

“Il lavoro di indagine svolto da AlmaLaurea, di cui siamo stati tra i fondatori – dice il Rettore prof. Aldo Tomasi – è di grande utilità per noi, per tutti i colleghi docenti, in quanto la profondità di analisi permette di trarre rilevanti indicazioni per quanto riguarda l’efficacia della nostra proposta formativa e, soprattutto, ci permette di riflettere senza egoismi e stereotipi sulla bontà o meno del nostro impegno quotidiano, nonché sui pregi e difetti che ci caratterizzano”.

INDAGINE UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA

Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea tra il 2007 e il 2008 a livello di Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha intervistato 3.195 studenti, laureatisi nel corso del 2008, con una percentuale di risposta pari al 88,35%, e sul finire dell’anno scorso 3.001 giovani, che si erano laureati nel corso del 2007 a distanza di un anno dalla laurea, ottenendo risposte dall’88,90% di essi. Ai primi sono state poste domande generali tese a definirne il profilo e la condizione di studio.

Ai secondi, invece, è stato proposto un questionario mirante ad accertarne la condizione occupazionale.

Ai collettivi selezionati sono state, poi, poste anche altre domande che permettono di avere una fotografia molto più precisa e puntuale del tipo di studente che ha frequentato l’Ateneo modenese-reggiano.

1.0 PROFILO DEL LAUREATO MODENESE-REGGIANO

1.1 Età di laurea

Quanto emerge dall’indagine AlmaLaurea rivela una realtà, in generale, di studenti molto motivata, grazie anche ad una situazione organizzativa, didattica e strutturale che consente il raggiungimento di elevati standard qualitativi. Con una età media alla laurea di 25,8 anni (il dato tiene conto di tutte le tipologie di corsi di laurea: triennali, magistrali biennali, magistrali a ciclo unico, corsi vecchio ordinamento e corsi pre-riforma) i laureati dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, sono tra i più giovani in assoluto in Italia, poiché l’età media nazionale è di ben 1,2 anni superiore. Ancora, oltre la metà dei laureati conclude gli studi regolarmente in corso ( 53,8%) con una percentuale di performance di ben 13,4 punti percentuali migliore rispetto alla generalità dei laureati italiani. Anche distinguendo il diverso peso che hanno le differenti tipologie di corsi di laurea per quanto si riferisce alla durata dei percorsi formativi, abbiamo che – in generale – il ritardo medio alla laurea per Modena e Reggio Emilia è inferiore all’anno, ovvero 0,90 anni (corrispondente a circa 328 giorni), quando sul piano nazionale il ritardo medio alla laurea è molto superiore all’anno e cioè 1,60 (corrispondente a circa 584 giorni).

1.2 Impegno di studio

Dai dati emerge che il 73,80% dei laureati, e quindi degli studenti, frequenta assiduamente oltre il 75% delle lezioni. Praticamente quasi 3 studenti su 4. In ambito nazionale la partecipazione regolare alle lezioni non va oltre il 65,70%, che significa che 1 studente su 3 non segue gli insegnamenti. Per quanto riguarda le esperienze di studio all’estero gli studenti modenesi e reggiani manifestano, invece, un interesse un po’ più scarso dei loro coetanei italiani: solo l’11,20% degli studenti modenesi reggiani ha svolto periodi di studio all’estero contro una media nazionale dell’11,70%.

1.3 Il giudizio sugli studi e sull’Ateneo

In generale, il giudizio sulle strutture e la didattica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è sostanzialmente positivo e, più in particolare, pienamente soddisfacente per quanto riguarda il rapporto con i docenti ( 88,90%) e per le biblioteche (87,00%). Anche per il discorso aule (73,20%) ed il carico di studi (86,20%) la valutazione espressa è oltremodo positiva e superiore alla media nazionale. Questo fa sì che più di 3 studenti su 4, ovvero il 75,20%, confermerebbe l’iscrizione allo stesso corso di laurea. Unica nota stonata, rispetto a questo panorama che tratteggia l’idea di un Ateneo efficiente e qualitativamente rispondente alle attese dei suoi iscritti, riguarda la disponibilità di postazioni informatiche, che comunque risultano presenti in maniera superiore rispetto alla media nazionale.

1.4 Il confronto con le altre realtà regionali

Facendo discendere il confronto all’ambito regionale, con gli altri Atenei dell’Emilia Romagna (Bologna, Ferrara, Parma), si nota che l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia rappresenta una eccellenza assoluta sia per quanto riguarda l’età media alla laurea, la percentuale di laureati in corso, il ritardo alla laurea, il rapporto intrattenuto con i docenti, il livello delle biblioteche e la valutazione espressa sui corsi di laurea frequentati. Nonostante queste distintività positive, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è quella che, comunque, risulta perdente nel confronto con gli altri Atenei per quanto riguarda l’attrazione di studenti fuori sede, denunciando presenze dell’ordine di -24,8% rispetto a Parma, -28,4% rispetto a Ferrara e – 25,0% rispetto a Bologna.

“Dalla analisi AlmaLaurea – commenta il Rettore prof. Aldo Tomasi – emerge il quadro di un Ateneo che in questi anni ha sostanzialmente saputo onorare il tacito patto sottoscritto all’atto dell’iscrizione con i suoi studenti e le loro famiglie, offrendo una proposta formativa pienamente rispondente alle attese. Ciò grazie ad un contesto organizzativo-strutturale che, per gli sforzi e gli investimenti prodotti anche in concorso con le Istituzioni e gli Enti locali, consente di creare condizioni oltremodo favorevoli per il conseguimento di valide performance individuali, e generali, negli studi. Non va comunque nascosto che il processo di rinnovamento ed adeguamento dell’Ateneo, la tensione nostra e del corpo decente verso il raggiungimento di parametri di efficienza e qualità internazionali, tanto nella didattica che nella ricerca, fattori indispensabili per collocarci al vertice delle scelte che devono compiere i giovani fuori sede e stranieri, va accompagnata dalla creazione di condizioni extra universitarie, culturali e di ambiente che facciano di Modena e Reggio Emilia realtà davvero percepite come sedi universitarie”

2.0 PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI

2.1 L’inserimento nel mercato del lavoro

Premesso che tra i laureati modenesi e reggiani la propensione a proseguire il proprio percorso formativo è inferiore di oltre 10 punti percentuali (53,10% contro 64,90%) rispetto ai colleghi del resto d’Italia, il fatto di trovarci inseriti in un contesto economico-produttivo e sociale molto più favorevole e dinamico, fa sì che i dati occupazionali a un anno dalla laurea indichino che l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia può vantare performance decisamente brillanti per quanto riguarda l’inserimento dei suoi laureati nel mondo del lavoro.

Il tasso di occupazione, registrato secondo i criteri Istat, dei laureati nel 2007 ad un anno dal conseguimento del titolo è pari al 71%, che corrisponde ad un +11,1% dell’indice nazionale. Parimenti il tasso reale di disoccupazione, cioè di coloro che dopo un anno dal conseguimento della laurea sono ancora alla ricerca di un lavoro, è appena del 5,4%, pari a -9,50% del dato nazionale. Anche per quanto riguarda i tempi di attesa dalla prima assunzione, il periodo che intercorre dal giorno di laurea al primo lavoro è di 2,90 mesi per Modena e Reggio Emilia, a fronte di 3,70 mesi di attesa dei laureati italiani: 87 giorni contro 111 giorni.

“Il dato sulla condizione occupazionale – spiega il prof. Tommaso Minerva, Delegato del Rettore per la Didattica – fa risaltare un Ateneo in cui l’offerta formativa è aderente alle aspettative sia degli studenti e delle loro famiglie sia delle imprese e del territorio. Il rapporto continuo e di intensa collaborazione col mondo produttivo ci consente, infatti, di proporre profili di laureato che trovano facilmente occupazione. Se questo dato, rapportato al contesto nazionale, può in qualche modo dipendere dal differente dinamismo espresso dalle singole realtà locali, pur tuttavia esso appare comunque significativo quando lo andiamo a confrontare con gli altri Atenei della Regione, omogenei per strutture produttive e opportunità di lavoro, e rispetto ai quali presentiamo un tasso di disoccupazione che è quasi la metà”.

2.2 Il guadagno dei laureati modenesi reggiani

Mediamente la busta paga mensile netta di un laureato modenese reggiano è di 1.132 €. Questo significa che percepiscono 82 € in più rispetto alla media nazionale. Rimangono ancora profonde differenze tra i generi, ovvero quasi 200 € di gap (191 € per l’esattezza) tra uomini e donne, considerando che il guadagno mensile netto per i laureati uomini è di 1.244 € contro i 1.053 € intascati dalle donne.

 

Il dato delle differenze di salario tra i generi è sostanzialmente allineato al dato nazionale, dove si riscontra che le laureate donne prendono 195 € in meno rispetto ai colleghi dell’altro sesso.

2.3 Il confronto di guadagno con i colleghi degli altri Atenei emiliano romagnoli

Focalizzandoci sul contesto regionale si osserva che il guadagno mensile netto dei laureati dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia è il più sostanzioso: 117 € in più rispetto a Bologna, 33 € in più rispetto a Ferrara, 75 € in più rispetto a Parma. Anche riguardo alla differenziazione di genere i salari mensili dei laureati modenesi reggiani sono più elevati sia per quanto riguarda gli uomini che le donne.

3.0 ANALISI DEI RISULTATI RISPETTO ALLE FACOLTA’ DELL’ATENEO

3.1 Performance dei laureati

Articolando l’analisi a livello del nostro Ateneo, ovvero delle performance che distinguono i laureati delle 12 facoltà presenti, si rileva che la facoltà con il maggior numero di laureati fuorisede e stranieri, è la facoltà di Farmacia (30,9%), che vanta anche la più alta partecipazione alle lezioni (91,6% frequenta regolarmente più del 75%), mentre i laureati più giovani sono quelli che escono dalla facoltà di Bioscienze e Biotecnologie e dalla facoltà di Economia (24,6 anni) e per quanto riguarda il ritardo alla laurea i più assidui negli studi (73,7% si laurea regolarmente in corso) e solerti nella loro conclusione sono gli studenti della facoltà di Medicina e Chirurgia (0,5 anni).

I più esterofili sono invece gli studenti di Lettere e Filosofia che nel 30,7% dei casi, quasi 1 studente su 3, durante gli studi effettua periodi di soggiorno (di studio) all’estero. Mentre relativamente al carico di studio previsto dai propri corsi di laurea i più soddisfatti, toccando la totalità, sono gli studenti di Agraria (100%), che sono anche quelli che in misura più numerosa (85,3%) confermerebbero la volontà di iscriversi al medesimo corso.

A livello strutturale e di sostegni allo studio le performance migliori sono raggiunte dalla facoltà di Agraria per quanto riguarda il rapporto intrattenuto con in docenti (97,1%) e per la dotazione di aule (97%), mentre per la disponibilità di postazioni informatiche si distingue la facoltà di Scienze della Formazione, con un grado di soddisfazione tra gli studenti del 55,1%. Infine, per le biblioteche quella che offre il migliore servizio è la facoltà di Economia, valutata positivamente dal 94,8% dei suoi studenti laureati.

3.2 I laureati dell’Ateneo ed il lavoro

Ad un anno dalla laurea gli studenti che più massicciamente trovano occupazione sono i laureati di Medicina e Chirurgia (94,8%), mentre quelli che più difficilmente “restano a spasso” sono i laureati di Ingegneria di Reggio Emilia (2,1% di disoccupati), che sono anche quelli che vengono assorbiti prima dal mercato del lavoro, poiché per loro il tempo di attesa dal primo impiego è di appena 1,8 mesi, ovvero di 54 giorni.

Rispetto ai guadagni realizzati dai laureati nel primo anno di lavoro le retribuzioni più alte sono appannaggio dei laureati di Medicina e Chirurgia, che percepiscono un guadagno netto mensile di 1.357 €, che sale addirittura a 1.480 € se consideriamo solamente il collettivo maschile. Limitatamente all’universo femminile sono ancora le donne laureate di Medicina e Chirurgia che portano a casa le buste paga più pesanti, ovvero 1.307 €.