Egregio Signor Renzo Montagnani,
ho letto con attenzione la Sua lettera aperta, le Sue preoccupazioni e il Suo rifiuto a riconoscersi nello stretto vestito che, a Suo dire, la Flai/Cgil, Le ha cucito addosso.
Conosco da tanto tempo i dirigenti della Flai, la loro scrupolosità, il loro amore per i lavoratori ed il rispetto che nutrono nei confronti delle imprese e delle persone che le rappresentano. Da sempre sono impegnati a combattere per la difesa della dignità dei lavoratori, per la loro promozione sociale e per la salvaguardia ed il rafforzamento di un sistema di imprese strategico quale quello legato all’agricoltura e alla trasformazione dei prodotti alimentari.
Battaglie che li hanno visti e li vedono in prima fila a difesa dell’occupazione e delle produzioni nel comparto saccarifero come in quello della trasformazione dei prodotti agricoli (Zuccherificio Del Monte), contro il superfruttamento dei lavoratori e la destrutturazione delle imprese e l’illegalità (cooperative spurie nella macellazione delle carni), a difesa della qualità delle produzioni e dei prodotti a partire da quelle legate ai prodotti tipici (vertenza Fini). E so bene che difficilmente ricorrono all’uso dei mezzi di informazione, se non in presenza di situazioni che richiedono il richiamo forte all’attenzione generale.
Credo sia stata questa la valutazione che li ha costretti a quella uscita pubblica che Lei non condivide. Una denuncia che evidenzia e sollecita la necessità di definire o ripristinare regole e comportamenti corretti, o meglio, come si dice a Modena: “rimettere le cose a posto e nel suo giusto ordine”. Un ordine in cui i lavoratori rappresentano il fulcro centrale dell’impresa, ovviamente non il solo, e dove l’organizzazione del lavoro e delle attività avviene nella ricerca di consenso e condivisione.
La Sua nota, e le dichiarazioni in essa contenute, lasciano intravedere una disponibilità a ricercare queste soluzioni utili a superare le delicate ed importanti questioni poste dal Sindacato Flai/Cgil ed alla costruzione di positive e qualificate relazioni sindacali. Una volontà che, solo con l’avvio di un immediato confronto fra le parti e una sua positiva conclusione, può tradursi in piena disponibilità.
Per queste ragioni La invito a convocare da subito la categoria interessata e a contattare il Segretario Flai ed il funzionario sindacale referente. Dall’esito di quel confronto dipenderà il nostro eventuale incontro e la pubblicazione sul nostro sito di una nota in cui si darà atto all’impresa di aver ristabilito positive e corrette relazioni sindacali. Una condizione che oggi non esiste e che rappresenta la ragione della pubblicazione e del permanere sul nostro sito del comunicato stampa di denuncia.
Cordiali saluti,
Donato Pivanti, Segretario Generale CGIL Modena