Insieme per promuovere una cultura del rispetto delle differenze. E’ stato firmato a Bologna il primo accordo operativo tra il Centro creato dalla Regione Emilia-Romagna per prevenire e contrastare le discriminazioni e l’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.L’iniziativa – promossa dall’assessorato Promozione politiche sociali, cui fa capo il Centro regionale, e dal dipartimento Pari Opportunità, da cui dipende Unar – nasce dalla comune volontà di favorire il superamento di atteggiamenti e comportamenti non paritari ai danni di persone o gruppi, a causa della loro origine etnica, religione, convinzioni personali, genere, orientamento sessuale, età, disabilità, e di promuovere in generale la diffusione di una cultura del rispetto delle differenze, così come indicato dal Trattato di Amsterdam e successivamente stabilito dalle direttive europee 43 e 78 del 2000.
“L’idea che ci ha guidato – spiega Annamaria Dapporto, assessore regionale Promozione politiche sociali – è quella di instaurare forme di collaborazione reali e costanti nel tempo per potenziare le attività che entrambi i soggetti svolgono, nella logica dello scambio e del rafforzamento reciproco. L’obiettivo finale – conclude l’assessore – è che il modello di Centro regionale che stiamo costruendo, attualmente composto da 144 punti antidiscriminazione in rete tra loro che rappresentano una valorizzazione di sportelli e risorse già attive, possa anche attraverso questa collaborazione con l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali diventare un punto di riferimento per altre Regioni italiane”.
“A ormai cinque anni dalla sua istituzione, la nuova sfida per l’Unar – sottolinea il direttore generale Massimiliano Monnanni – è l’implementazione del servizio di call center e la progressiva costituzione di una rete nazionale di antenne territoriali per la rilevazione e la presa in carico dei fenomeni di discriminazione razziale, mediante l’opportuna definizione di protocolli di intesa e accordi operativi con Regioni ed enti locali. In quest’ottica – prosegue Monanni – l’accordo con l’Emilia-Romagna assume un valore di forte innovatività. Riteniamo di fondamentale importanza riproporre e sistematizzare la sperimentazione in essere con l’Emilia-Romagna in altri contesti regionali e provinciali, al fine di coinvolgere in modo strutturato non solo i livelli istituzionali ma anche e soprattutto il tessuto associativo già esistente, fornendogli ogni necessario supporto in ambito formativo, legale e consulenziale”.
L’accordo operativo, che ha durata triennale e che verrà sottoposto a una costante valutazione, regolerà i rapporti e le collaborazioni tra Unar e Centro regionale contro le discriminazioni andando a interessare tutte i compiti istituzionali dei due organismi. Tra i punti del documento, la promozione annuale di iniziative di informazione e sensibilizzazione per prevenire i fenomeni di discriminazione, con una particolare attenzione al mondo sportivo, giovanile e alla scuola e la partecipazione a bandi e programmi europei. Fondamentale anche la collaborazione sulle segnalazioni di discriminazione a partire da un comune sistema di monitoraggio e di gestione dei casi fino ad arrivare a un confronto costante tra gli operatori del Centro regionale e di Unar per trovare le soluzioni più idonee alla risoluzione positiva dei casi, utilizzando prioritariamente iniziative di mediazione tra le parti e di ricomposizione dei conflitti. Altri ambiti di scambio riguarderanno la formazione e l’aggiornamento, la definizione di linee guida condivise per la prevenzione e la presa in carico delle situazioni di discriminazione, la trasmissione dei dati relativi ai casi emersi in Emilia-Romagna per una comparazione su scala nazionale.