L’Emilia-Romagna investe nel futuro delle famiglie con un finanziamento straordinario ai Centri per le Famiglie: oltre tre milioni di euro destinati al rafforzamento della rete territoriale sul 2025, il 49% in più rispetto agli anni precedenti.
La delibera, appena approvata dalla Giunta regionale, prevede infatti 3.031.937,34 euro, grazie alla combinazione tra Fondo politiche per la famiglia nazionale (2.031.937,34 euro) e un milione di euro di risorse regionali aggiuntive.
Sono 42 i Centri attivi sul territorio con la completa copertura su tutti i distretti regionali, che beneficeranno dell’incremento di risorse, potenziando il loro ruolo chiave nel sostegno alla genitorialità e nella promozione del benessere familiare. Rappresentano una rete consolidata che opera in sinergia con i servizi sociali e sanitari del territorio dove le famiglie possono trovare sostegno nelle diverse fasi della vita: dalla formazione della coppia, al sostegno durante la gravidanza e nel periodo neonatale, alla crescita dei figli.
“Investire nei Centri per le Famiglie- sottolinea l’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti- significa costruire un welfare di prossimità, che parte dai legami tra le persone e crea reti di sostegno durature. Con le nuove risorse realizziamo progetti dedicati ai primi mille giorni di vita e all’età adolescenziale: dalla prevenzione del disagio all’alfabetizzazione mediatica e digitale, con l’obiettivo di proteggere i minori anche dai rischi del web. Nessuna famiglia deve sentirsi sola”.
Una quota significativa delle risorse stanziate, pari a 1.881.937,34 euro, è destinata al consolidamento dei servizi esistenti: servizi di informazione, consulenza educativa e psicologica, nonché attività formative per adulti e giovani con particolare attenzione alle aree montane e interne, per le quali sono stati riservati 150mila euro specifici per contrastare lo spopolamento e garantire servizi equi su tutto il territorio.
Le nuove progettualità dedicate ai primi mille giorni di vita beneficeranno di 500mila euro, con interventi che spaziano dal supporto alle famiglie nel periodo pre e post-natale con équipe interdisciplinari, alla formazione di gruppi di auto-aiuto tra genitori, fino alla collaborazione con i servizi sanitari per visite domiciliari mirate.
Altri 500mila euro di nuovi investimenti sosterranno invece progetti innovativi rivolti in particolare agli adolescenti e alle loro famiglie, con focus su educazione digitale, prevenzione delle dipendenze, laboratori artistici e spazi di confronto generazionale. Non mancheranno servizi di consulenza psicologica specialistica per affrontare le criticità tipiche dell’età.
Ma il rafforzamento non riguarda solo i servizi erogati da professionisti: l’approccio è quello di un welfare comunitario, basato anche su forme di mutuo aiuto tra famiglie e il coinvolgimento attivo delle persone anziane come risorsa educativa e di supporto.
“È questo il modello di welfare collaborativo che intendiamo sviluppare e che sarà al centro della prima edizione degli Stati Generali dell’infanzia e dell’adolescenza, in programma il 23 maggio a Bologna- conclude Conti- Una rete di interazioni capace di moltiplicare l’efficacia delle risorse pubbliche investite attraverso la partecipazione e la costruzione di comunità solidali per il benessere delle generazioni future”.