Rafforzare gli accordi in essere e creare nuove alleanze per rispondere alla tematica abitativa con politiche e azioni, a breve, medio e lungo termine, in grado di tutelare la casa come bene comune, elemento essenziale per la qualità della vita e la dignità di ogni famiglia e di ogni cittadino. Il tema casa non può essere trattato in ottica emergenziale; va affrontato in uno scenario più ampio in cui si confrontano le istituzioni e tutti gli attori che possono alimentare una cultura comune per dare risposta alla tematica abitativa.

È questa, spiega la vicesindaca assessora alle Politiche abitative e al Piano Casa, Francesca Maletti, la cornice in cui si muove il Piano Casa del Comune di Modena, che giovedì 17 aprile al Teatro San Carlo, ha visto un importante momento di confronto tra tutti i soggetti coinvolti, aperto dal sindaco Massimo Mezzetti. “Il Piano Casa del Comune di Modena – ha affermato il sindaco – in forte collaborazione tra pubblico e privato, è necessario come forma di contrasto e aggressione a una bolla speculativa che esiste in città e che ritengo ingiustificata. Avremo vari livelli di azione spiegati in questa ricca e importante giornata ma ribadisco che è necessario agire in via prioritaria per spegnere la febbre dei prezzi e in questo scenario, l’operazione che faremo per utilizzare temporaneamente a scopo abitativo gli uffici vuoti ha proprio questo obiettivo”- di Alla giornata “Il piano casa del Comune di Modena: dialogo con la città” organizzato dall’assessorato a Politiche abitative e Piano per la Casa sono quindi intervenuti sono intervenuti anche gli assessori all’Urbanistica e Aree produttive Carla Ferrari per affrontare il Piano Casa da un punto di vista urbanistico, l’assessore ai Lavori pubblici, Edilizia e Pnrr Giulio Guerzoni per fare un quadro della nuova offerta abitativa a Modena tra Pnrr e edilizia privata e il direttore generale del Comune Lorenzo Minganti sottolineando che quello della casa non è un tema solo sociale ma un problema ampio che va affrontato con la collaborazione di tutta l’Amministrazione comunale.

A illustrare il contesto in cui si inserisce il Piano Casa e gli ambiti di intervento dell’amministrazione comunale, sono state le dirigenti del Comune Annalisa Righi del Settore Servizi sociali, sanitari e per l’integrazione, Barbara Papotti del Servizio gestione servizi diretti e indiretti e Maria Sergio del Settore Pianificazione e gestione del territorio, dopo l’intervento di Giulia Angelelli dell’Area politiche per l’abitare della Regione Emilia-Romagna. Nel pomeriggio, il programma dei lavori, moderati dal direttore di Trc Ettore Tazzioli, prevede, invece, i contributi di Simona Arletti di Legacoop Abitanti, Gianluca Bacchelli del Collegio Imprenditori Edili Confapi, Alberto Belluzzi di Lapam, Loris Bertacchini di Unicapi, Francesco Bruini di Confedilizia, Sofia Cattinari dell’Ordine degli Architetti/Cup, Eugenia Cella di Sicet, Fabio Degiuli di Cna, Daniele Dieci di Cgil, Cosimo Gallo di Uniat/Uil, Marzio Govoni di Sunia/Federconsumatori, Sandro Grisendi di Ance, Francesco Lamandini di Asppi, Paolo Meschiari di Confcooperative, Rosamaria Papaleo di Cisl Emilia Centrale, Roberto Rinaldi di Uil, Gaetano Venturelli di Acer Modena, Raffaele Vosino di Confappi.

Il problema abitativo riguarda ormai diverse fasce di popolazione: accanto a nuclei fragili, vulnerabili o senza fissa dimora nei confronti dei quali i Servizi sociali intervengono con misure di contrasto alla povertà estrema, ci sono sempre più famiglie con reddito che non riescono ad accedere al libero mercato o che impegnano la maggior parte del reddito per affitti onerosi e lavoratori italiani e stranieri, studenti fuori sede che non riescono a trovare un alloggio a prezzi accettabili. “La complessità del problema richiede un approccio globale che interessa diversi settori dell’amministrazione comunale e l’intera comunità con il coinvolgimento diretto dei vari soggetti attivi sul tema: dai piccoli e grandi proprietari alle associazioni degli inquilini, dalle organizzazioni dei sindacati ad associazioni di categoria e ordini professionali a chi dispone delle risorse per realizzare nuova edilizia sociale. Da queste considerazioni – ha spiegato l’assessora Maletti – parte il Piano Casa del Comune di Modena muovendosi lungo tre principali direttrici: prevenire (la perdita dell’alloggio, lo scivolamento nella povertà abitativa, l’esecuzione di uno sfratto) gestire (intervenendo sulla gestione del patrimonio pubblico e privato attraverso strumenti nuovi o rinnovati, sperimentando nuovi modelli abitativi, ristrutturando il patrimonio di edilizia popolare e favorendo il cambio di utilizzo temporaneo di immobili inutilizzati) costruire (con politiche in grado di favorire la rigenerazione del patrimonio edilizio, anche grazie alle risorse Pnrr-Pinqua, favorendo la realizzazione di Edilizia residenziale sociale, chiedendo un Piano Casa Nazionale dopo decenni di disinvestimento strutturale nella casa).

LO SPORTELLO ABITARE MODENA E UNA RINNOVATA AGENZIA CASA

Nuovi strumenti e metodi di lavoro e cambio di utilizzo temporaneo per gli uffici sfitti per ampliare il numero degli alloggi in locazione con l’Agenzia del Comune

A tracciare il quadro generale di come si sta sviluppando il Piano Casa per Modena è la vicesindaca, assessora a Sanità e servizi connessi, Politiche abitative e Piano Casa, Francesca Maletti. Mentre sul versante della prevenzione – per evitare lo scivolamento nella povertà abitativa e intervenire prima che i provvedimenti di sfratto diventino esecutivi, l’amministrazione si muove per rafforzare e dare nuovo vigore agli accordi con il Tribunale, l’Ordine degli avvocati, le associazioni inquilini e della proprietà edilizia e per implementare i percorsi a sostegno della locazione (fondo affitti e fondo per la morosità incolpevole), la gestione del patrimonio abitativo passa attraverso nuovi strumenti e metodi di lavoro.

Nel breve orizzonte, c’è innanzitutto, lo Sportello “Abitare Modena”, il nuovo servizio d’informazione, orientamento e accompagnamento all’abitare affidato dal Comune (in queste ore gli uffici tecnici stanno vagliando la proposta di aggiudicazione) che entrerà in funzione nelle prossime settimane e agirà in rete con servizi, enti e associazioni attive sul tema casa. L’appalto prevede una durata di 24 mesi con facoltà di rinnovo per altri 24. Abitare Modena intende riorganizzare i servizi per l’Abitare del Comune per offrire un servizio di accoglienza e consulenza sul tema casa a tutto tondo integrando, inoltre, le attività con la partecipazione di altri servizi dell’amministrazione e di enti e organizzazioni del territorio che si occupano di abitare, come associazioni degli inquilini, organizzazioni della proprietà edilizia, Ordine degli avvocati, Centro adattamento domestico, organizzazioni studentesche e altre realtà che operano nel settore, con cui potranno essere definite specifiche collaborazioni. Sarà uno sportello aperto al pubblico con operatori dedicati, rivolto a tutti i cittadini residenti e non che abbiano bisogno d’informazione, orientamento e accompagnamento sui temi abitativi. Funzionerà sia come punto di ascolto, analisi e indirizzo dei bisogni abitativi sia per la raccolta delle domande alle misure dell’abitare (Ers e Erp, Agenzia Casa, Fondo affitto, Fondo morosità incolpevole, rinegoziazione dei canoni). Lo sportello verificherà le condizioni di accesso alle misure dei cittadini che vi si rivolgono e li orienterà verso il servizio specifico e a eventuali altre opportunità del territorio agendo in stretta collaborazione con l’Ufficio Servizi per la Casa.

Al tempo stesso, il settore Politiche abitative lavora al rinnovo di Agenzia Casa con una nuova gestione e un nuovo regolamento in fase di definizione, anche con il contributo di sindacati degli inquilini e associazioni della proprietà, per potenziare l’Agenzia che agisce con un ruolo di intermediazione, quale soggetto autorevole e credibile, tra domanda e offerta di alloggi attraverso un processo di condivisione e trasparenza in cui pubblico e privato collaborano. Agenzia Casa gestisce attualmente oltre 500 appartamenti, ma le domande in lista d’attesa per un alloggio sono oltre un migliaio.

Sono invece 95.635 gli alloggi in città, di cui si presume oltre 6.000 non utilizzati a fronte di una popolazione complessiva di oltre 184mila persone, mentre sono 84.785 le famiglie composte mediamente da 2,1 componente.

L’obiettivo è ampliare (di 1.000 unità nel prossimo biennio anche attraverso strumenti di cambio di utilizzo temporaneo) il numero degli alloggi disponibili alla locazione rinsaldando il rapporto di fiducia, anche attraverso il coinvolgimento di diversi attori del territorio, con chi decide di affittare con Agenzia Casa e coinvolgendo anche i grandi fondi che in città possiedono patrimonio immobiliare inutilizzato. È quanto si sta sperimentando con un palazzo in via Repubblica di Montefiorino di proprietà di un fondo immobiliare che ha ristrutturato gli alloggi a proprie spese per affidarne la locazione ad Agenzia Casa nell’ambito del programma regionale Patto per la Casa. Attraverso un avviso pubblico, i 65 alloggi risistemati sono stati assegnati in locazione a canoni calmierati a nuclei e singoli che non avevano i requisiti per accedere all’Erp, l’Edilizia residenziale pubblica, ma nemmeno riuscivano a trovare casa sul libero mercato.

Per ampliare il patrimonio gestito da Agenzia Casa gli uffici tecnici dell’amministrazione comunale stanno studiando anche il percorso che consenta di destinare alla locazione immobili del terziario attraverso un cambio di utilizzo temporaneo. Stimiamo, infatti – afferma Maletti – che, dei 3.800 locali adibiti a ufficio che ci sono in città, oltre la metà siano sfitti”. L’uso temporaneo con finalità pubblica si configura nella cornice normativa tracciata dal Pug del Comune di Modena (su cui il decreto Salva Casa non avrà effetti) e dalla legge regionale; l’amministrazione comunale definirà quindi le regole e la procedura che porterà a un avviso pubblico rivolto ai proprietari di queste tipologie di immobili. Il proprietario dovrà sostenere i costi di ristrutturazione e, previa verifica dell’esistenza dei requisiti di sicurezza e igienico-sanitari, Agenzia Casa si farà garante della locazione a canoni calmierati.

Sempre nell’ambito della gestione, ma in questo caso del patrimonio di Edilizia residenziale pubblica (Erp) a cui si accede tramite graduatoria definita in base a specifici requisiti non solo economici, vengono periodicamente definiti con Acer, piani di manutenzione straordinaria del patrimonio a partire dalle risorse dei canoni e, in base a risorse messe a disposizione dalla Regione, anche piani straordinari di recupero per alloggi non utilizzati per necessità di ristrutturazioni importanti (per valori oltre i 25mila euro).

A Modena gli alloggi di Edilizia residenziale pubblica sono complessivamente 2.675; le domande in lista d’attesa circa 1200 a fronte di una novantina di nuovi ingressi all’anno.

 

NUOVO IMPULSO ALL’EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE

Oltre 200 alloggi realizzati grazie al Pinqua Pnrr e altri 279 in corso di costruzione nei comparti ex Mercato bestiame, Nonantolana, ex Consorzio Agrario

La terza leva del Piano casa che il Comune di Modena intende sviluppare, insieme a enti, associazioni e realtà dell’abitare, è rappresentata dall’impulso all’Ers, l’Edilizia residenziale sociale, muovendosi nella cornice del Pug che promuove la rigenerazione urbana. Sul tema della rigenerazione urbana di spazi non frequentati e di grandi edifici inutilizzati perché non più rispondenti a mutate esigenze di vita e lavoro, ai quali dare nuove funzioni, si è concentrata l’assessora all’Urbanistica e Aree produttive Carla Ferrari intervenendo alla giornata dedicata a “Il piano casa del Comune di Modena: dialogo con la città” organizzato dall’assessorato a Politiche abitative e Piano per la Casa al Teatro San Carlo.

Il Piano urbanistico generale del Comune di Modena si propone inoltre di proporzionare l’incidenza dell’Ers sulla residenza ordinaria e rafforzare la qualità dell’abitare nelle trasformazioni complesse definendo le linee guida per la valutazione di proposte di edilizia residenziale sociale negli interventi di rigenerazione.

Sono 212 gli alloggi Ers realizzati negli ultimi tre anni con la previsione di arrivare a oltre 540 attraverso le risorse del Pnrr che hanno fatto da volano a molteplici interventi privati, ha spiegato l’assessore a Lavori pubblici, Edilizia e Pnrr Giulio Guerzoni che ha anche fatto un quadro sull’edilizia residenziale libera.

In particolare, 279 sono gli alloggi Ers in corso di realizzazione e altri 51 in previsione. Attraverso il Pinqua che si avvale di risorse Pnrr Missione Inclusione e Coesione, nell’ambito di Next Generation Modena, sono 48 gli alloggi Ers in costruzione nel comparto Nonantolana dove si stanno realizzando anche 26 alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica). Mentre al comparto ex Consorzio Agrario stanno terminando i lavori per 30 alloggi Ers e prendono il via quelli per altri 15 alloggi Ers che saranno destinati alle Forze dell’Ordine. All’Ex Mercato bestiame sono partiti anche i lavori per ulteriori 70 appartamenti Ers in vendita (più altri 22 in previsione) e 70 da destinare alla locazione a canoni calmierati.

E, sul versante degli interventi privati, la realizzazione di Edilizia residenziale sociale è una delle priorità indicate nelle Linee di indirizzo per il nuovo Avviso pubblico per manifestazioni di interesse per interventi di rigenerazione urbana in attuazione del Pug, predisposto dagli uffici dell’Urbanistica, che ha iniziato l’iter in Commissione consiliare per arrivare in Consiglio entro la fine del mese.