Nella serata di ieri, lunedì 14 aprile, la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria di Modena, nell’ambito di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto in flagranza del reato di “accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti” un agente della Polizia Penitenziaria di 28 anni ed un detenuto italiano di 42 anni, entrambi indagati anche per il reato di corruzione aggravata, in quanto sorpresi all’interno della casa circondariale nell’atto di consegnare e ricevere alcuni micro-telefonini cellulari introdotti illegalmente dall’agente della polizia penitenziaria nella casa circondariale.
L’attività, frutto di una più articolata, complessa e riservatissima indagine di questa Procura svolta congiuntamente dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Penitenziaria, traeva origine dalla segnalazione del Comandante della Polizia Penitenziaria che comunicava il rinvenimento, durante una perquisizione all’interno della cella di un detenuto, di un telefono cellulare. L’indagine ha consentito di accertare l’esistenza di un accordo corruttivo tra i due arrestati consistente nel far introdurre in carcere dall’agente della Polizia Penitenziaria telefonini in cambio di danaro. Nel corso dell’arresto in flagranza venivano contestualmente eseguite, grazie alla collaborazione della Squadra Mobile di Bologna e dei Commissariati Sezionali di Napoli Scampia e Giugliano, tre perquisizioni delegate da questa Procura della Repubblica presso le abitazioni di altre persone indagate per concorso nel reato di corruzione.
Le perquisizioni eseguite all’interno della casa circondariale di Modena consentivano di rinvenire e sequestrare: all’interno della cella del detenuto arrestato 4 micro-telefonini cellulari (delle dimensioni di un accendino), all’interno poi dell’autovettura dell’agente della polizia penitenziaria arrestato venivano sequestrati altri due micro-telefonini della stessa marca e modello dei precedenti.
Il detenuto arrestato era recluso per espiare una condanna definitiva di anni 12 mesi 6 e gg. 2 di reclusione derivante da cumuli, con fine pena nel febbraio 2027, per violazione della normativa sugli stupefacenti, rapina, truffa, evasioni ed altro.
Gli arrestati, che sono da considerarsi presunti innocenti sino alla sentenza irrevocabile di condanna, nelle prossime ore saranno messi a disposizione del Gip per l’udienza di convalida.