
Dalla primavera del 2024, una volta alla settimana, un cardiochirurgo dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola di Bologna va a Parma per operare, assieme all’équipe cardiochirurgica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria parmense, uno dei suoi pazienti nelle sale dell’Ospedale Maggiore.
È questo, in sintesi, l’accordo siglato in via sperimentale tra le Aziende Ospedaliero Universitarie di Bologna e di Parma, che conferma la stretta collaborazione tra le strutture del servizio sanitario regionale. Un modo per ridurre le liste d’attesa e per favorire lo sviluppo e lo scambio di competenze tra i professionisti. Un’intesa, annuale, che sarà rinnovata fino alla primavera del 2026.
Contenuti, esiti e prospettive di questa collaborazione sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, dalla direttrice generale dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola, Chiara Gibertoni, e dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e commissario straordinario Ausl di Parma, Anselmo Campagna.
Da aprile 2024 i due ospedali – gli unici ad ospitare servizi di cardiochirurgia pubblici in Emilia-Romagna – hanno avviato un percorso operativo interaziendale dedicato ai pazienti iscritti nelle liste dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola. In particolare, i pazienti preventivamente selezionati con patologia coronarica, della valvola aortica e mitralica, ambito di alta qualificazione del Centro di Parma, possono accorciare il loro tempo di attesa accettando (su base volontaria) di essere operati al Maggiore di Parma da un cardiochirurgo dell’equipe bolognese del professor Davide Pacini insieme ad un cardiochirurgo dell’equipe parmense del professor Francesco Nicolini.
“Un esempio di sanità pubblica al servizio delle cittadine e dei cittadini che qualifica, ancora una volta in modo positivo, il nostro servizio sanitario regionale- commenta l’assessore Massimo Fabi-. La collaborazione avviata tra due eccellenze ospedaliere regionali rappresenta una sinergia vincente che vogliamo rafforzare e promuovere. Dare ai pazienti in attesa di intervento la possibilità, se lo vogliono, di essere operati prima in un altro ospedale in cui c’è disponibilità è un modo per ridurre le liste d’attesa e ottimizzare le risorse, garantendo la stessa qualità del servizio e dell’assistenza. Confidiamo che questo modello, così come tutti gli altri preziosi scambi di professionisti, competenze, strutture che già esistono tra le realtà del nostro servizio sanitario, possano crescere in futuro. Con l’obiettivo di arricchire il proficuo gioco di squadra tra territori che deve essere la cifra del nostro operato”.
“Vorrei ringraziare tutti gli specialisti coinvolti: la valorizzazione della sanità pubblica si realizza grazie al loro impegno attraverso progetti come questo- dichiara il direttore Chiara Gibertoni-. Siamo estremamente soddisfatti di questa collaborazione: la professionalità e l’expertise messi in campo hanno permesso di garantire cure più tempestive e di alta qualità ai pazienti. L’accordo, inoltre, si fonda sui rapporti di stretta collaborazione e stima che già da tempo i due ospedali intrattengono in ambito di ricerca e formazione”.
“Questo primo anno di sperimentazione dell’accordo ha confermato la sinergia delle équipe cardiochirurgiche che operano all’interno di un sistema regionale integrato- aggiunge il direttore Anselmo Campagna-. Tra il Sant’Orsola e il Maggiore esiste già una collaborazione per il percorso di valutazione di pazienti affetti da insufficienza cardiaca, acuta e cronica, alcuni dei quali potenzialmente candidati a trapianto cardiaco. I riscontri sono quindi sicuramente positivi, ma il dato che ci gratifica ulteriormente è la soddisfazione espressa dai pazienti e dai loro familiari che hanno testimoniato direttamente ai medici della Cardiochirurgia dell’Ospedale di Parma il loro apprezzamento per la professionalità e l’accoglienza. Vorrei quindi ringraziare tutto il personale per il grande lavoro svolto e per gli importanti risultati raggiunti”.
Gli obiettivi
La cardiochirurgia del Maggiore di Parma è centro hub di riferimento interprovinciale di alta specializzazione con un indice di attrattività di pazienti provenienti da altre province di oltre il 40% (42,9%); l’alto livello di competenze e la disponibilità messe a disposizione dalla cardiochirurgia parmense consentono quindi di accorciare le liste d’attesa del Policlinico Sant’Orsola.
Liste che risentono non solo delle ripercussioni del periodo pandemico, ma anche delle urgenze che derivano dal ruolo di Irccs quale centro di riferimento regionale per il trapianto di cuore e polmoni e per le sindromi aortiche acute.
L’accordo, senza alcuna riduzione dell’attività per i pazienti dell’Ospedale Maggiore di Parma, mettendo a sistema professionisti e spazi consente di offrire una risposta maggiormente tempestiva a chi è in attesa di intervento, ampliando l’offerta cardiochirurgica del sistema sanitario pubblico regionale.
I dettagli dell’accordo
L’équipe che esegue gli interventi è composta da un cardiochirurgo dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola come primo operatore e da cardiochirurghi, anestesisti, perfusionisti, infermieri e operatori di sala operatoria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Quest’ultima mette a disposizione settimanalmente 12 ore di sala operatoria, consentendo di operare circa due pazienti a settimana. Complessivamente, a pochi mesi dall’inizio del progetto, sono stati operati con successo 53 pazienti. Una volta completata l’operazione, i pazienti vengono ricoverati presso il Centro di Cardiochirurgia di Parma in attesa di essere dimessi. Successivamente, a seconda della necessità e della residenza, può essere organizzato il trasferimento presso una struttura di riabilitazione cardiologica di Bologna e provincia.