Si è svolta nella mattinata di oggi a Quattro Castella la cerimonia commemorativa dell’80° anniversario della morte del Carabiniere Lorenzo Gennari, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria” per il coraggio dimostrato durante un conflitto a fuoco, il 19 aprile 1945 a Bibbiano.
Alla commemorazione hanno preso parte, accanto ai familiari del decorato, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia Colonnello Hiromi Narducci, il Sindaco di Quattro Castella nonché il Presidente e una rappresentanza dell’associazione Carabinieri in Congedo della Val d’Enza. La cerimonia ha avuto inizio alle ore 9:00 presso la Chiesa di Sant’Antonino Martire con la celebrazione della Santa Messa officiata da Monsignor Tiziano Ghirelli. Alle ore 10:30, la Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze ha sfilato per le vie del centro storico, con una sosta in Piazza del Comune dove, davanti al monumento ai caduti, è stata deposta una corona d’alloro. Il momento è stato solennizzato dall’esecuzione del “Silenzio” da parte di un trombettiere.
A seguire, intorno alle ore 11:30, il corteo ha raggiunto la Stazione dei Carabinieri di Quattro Castella per l’inaugurazione e la benedizione di un cippo commemorativo dedicato al Carabiniere Lorenzo Gennari e a tutti i Carabinieri caduti nell’adempimento del dovere. L’opera, realizzata dallo scultore reggiano Marco Manicardi, rappresenta in bronzo la Lucerna del Carabiniere in Grande Uniforme, simbolo di memoria e di luce. Nel corso della cerimonia sono intervenuti IL Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo di Quattro Castella Domenico Di Sarno, il Colonnello Hiromi Narducci, il Sindaco di Quattro Castella Alberto Olmi, e Monsignor Tiziano Ghirelli, che ha ricordato la figura del Carabiniere Gennari anche attraverso alcuni cenni storici. Particolarmente toccante la lettura della motivazione con la quale fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria:
«Comandante di una esigua pattuglia di quattro uomini, non esitava ad accettare combattimento con preponderanti forze avversarie. Accerchiato, non abbandonava la lotta e con tiro calmo e preciso di un’arma automatica, da lui azionata, teneva a bada il nemico per dar modo ai suoi partigiani di salvarsi. Gravemente ferito, cadeva esausto ma non domo sull’arma e ai compagni accorsi per dargli aiuto rispondeva fieramente nel nativo idioma – purté via la mitraglia e lascem que mè. In questo supremo atto di attaccamento al dovere e gridando Viva l’Italia, esalava lo spirito degno del valore della sua gloriosa 34^ Brigata.»
(Bibbiano, 19 aprile 1945 – D.C.P.S. 4 gennaio 1947)
Le celebrazioni si sono aperte sabato sera con un apprezzato concerto della Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze, che si è tenuto nella suggestiva cornice della Chiesa di Sant’Antonino Martire, alla presenza di un pubblico numeroso ed emozionato. Un momento di profondo significato per la comunità, che ha voluto rendere omaggio alla memoria di un eroe e al sacrificio di tutti i Carabinieri che hanno donato la propria vita per la Patria e per la libertà.