Alloggi sovraffollati, mancata comunicazione della presenza di persone non residenti, ma anche difformità edilizie che daranno luogo a ulteriori accertamenti da parte degli uffici tecnici per rilevare e sanzionare le irregolarità.

Continuano i controlli anche di tipo anagrafico-tributari della Polizia locale di Modena, che nelle ultime settimane hanno riguardato alcuni immobili ubicati nell’area ricompresa tra via Nonantolana, via Due Canali Sud e Parco XXII Aprile.

Dopo una prima tranche di controlli, avvenuta a metà marzo, in cui sono stati esaminati la maggior parte degli alloggi di una palazzina nella zona interessata dai conrolli, le verifiche svolte da agenti della polizia locale, hanno riguardato anche gli ultimi appartamenti dello stesso edificio e gli alloggi della palazzina adiacente. Le verifiche sono finalizzate ad accertare eventuali occupazioni non denunciate o situazioni di subaffitto, ma i controlli sono stati condotti ad ampio raggio anche grazie all’ausilio dell’Unità cinofila.

Le irregolarità emerse hanno riguardato più che altro situazioni di sovraffollamento con un numero di occupanti superiore a quanto dichiarato e il caso eclatante che vede una famiglia di cinque persone ospitarne una seconda di altrettanti componenti; la mancata comunicazione di ospitalità alla Questura comporta un verbale e la conseguente sanzione. In un paio di casi, i controlli hanno fatto partire anche l’iter per la cancellazione anagrafica di persone non più residenti agli indirizzi dichiarati.

Non distante, in un altro edificio, gli operatori della Polizia locale hanno invece rilevato anche difformità sulla destinazione d’uso di un locale, che daranno luogo a ulteriori verifiche in materia edilizia, laddove una cantina, priva dei requisiti di abitabilità, è stata adibita in abitazione per diverse persone, alcune delle quali vi alloggiano senza un regolare contratto di affitto, altre senza che ne sia stata data comunicazione di ospitalità. Dei sei giovani di stranieri, tutti in possesso di regolare permesso di soggiorno, che vivono da mesi nell’immobile, a dichiarare di corrispondere una cifra mensile al proprietario, sono stati infatti solo i tre che hanno un lavoro, mentre ai restanti privi di occupazione, non veniva richiesto alcun pagamento.