
Dissesti, strade interrotte, persone evacuate. Questi gli effetti dell’ondata di maltempo di maggio 2023 nel territorio di Monte San Pietro, sulla collina bolognese a pochi chilometri dal capoluogo. Un territorio nuovamente colpito anche dalle eccezionali piogge dell’autunno 2024, che hanno causato pesanti fenomeni di erosione lungo il torrente Lavino.
Monte San Pietro è un comune caratterizzato da un vasto territorio (di cui fanno parte Calderino, Monte San Giovanni, Amola, San Martino e altre frazioni) che si sviluppa attorno al bacino medio-alto del torrente Lavino, per poi “scollinare” e terminare lungo il corso del Samoggia. In questa seconda parte si trovano due strade comunali erose in seguito alle piene, di giugno e settembre 2024, del Samoggia: via Bernardi e via Zangarini.
Qui si è svolto oggi un nuovo sopralluogo del presidente della Regione, Michele de Pascale, e della sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, insieme ai tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. Presente anche la sindaca di Monte San Pietro, Monica Cinti, che ha accompagnato presidente e sottosegretaria nel percorso tra abitazioni che si trovano in prossimità del Lavino, guadi sul torrente e strade.
“Prosegue il nostro percorso nelle aree più colpite dal maltempo, per toccare con mano le criticità e ascoltare chi abita e lavora in queste zone- hanno commentato de Pascale e Rontini-. Oggi siamo in un territorio bellissimo, alle porte di Bologna, tra colline e calanchi; un’area fragile, per sua configurazione, che paga le conseguenze degli effetti del cambiamento climatico. Abbiamo avuto occasione di vedere gli interventi realizzati dopo il maltempo 2023, e anche purtroppo i danni del 2024, che ancora invece non hanno visto la copertura finanziaria. Siamo in attesa del decreto; stiamo lavorando, sia con la Protezione civile, che con il Governo e la struttura commissariale, per unire le due gestioni. È fondamentale recuperare la piena officiosità di tutti i rii, anche quelli minori: più siamo in grado di gestire l’acqua a questo livello, più riusciamo a proteggere sia la collina che la pianura. Oltre a questo, c’è il tema delle frane, davvero pesante su questo territorio: molte strade comunali e provinciali necessitano di interventi, naturalmente siamo sempre in stretta collaborazione anche con la Città metropolitana di Bologna. Tante criticità- concludono de Pascale e Rontini- ma tanta forza del territorio, che ha messo in campo lavori importanti ed è una meta turistica perfettamente fruibile”.
“La situazione è in miglioramento- ha spiegato la sindaca Cinti-, sui danni del 2023 il Governo ha comunque fatto i decreti e le ordinanze necessarie, siamo riusciti a realizzare intervenire importanti. Abbiamo avuto però ulteriori danni e problemi anche con gli eventi di ottobre 2024, per i quali siamo ancora in attesa di capire in che potremo procedere, quali saranno i fondi stanziati. Se non rimettiamo a posto le cose man mano- ha concluso la sindaca- poi i problemi si sommano, i danni aumentano e non riusciamo a dare risposte alla cittadinanza, con tutte le abitazioni che si affacciano sul torrente”.
Il torrente Lavino: gli interventi dell’Agenzia di Protezione civile
Sul Lavino è attivo un cantiere di somma urgenza (da 500mila euro): si è intervenuti su diverse criticità e attualmente si sta risagomando il corso d’acqua e lavorando, nei punti più critici, sulle sponde erose. Si è anche intervenuti – in base a un progetto di manutenzione ordinaria, rivisto poi in ottica straordinaria dopo ottobre 2024 -, sul taglio della vegetazione.
Già concluso invece un altro cantiere di somma urgenza (da 300mila euro), questa volta sul torrente Olivetta, affluente (a Calderino) del Lavino. Tra i vari lavori fatti, la ricostruzione della scogliera di via Boschi e via Sant’Anna e il supporto al Comune per interventi sulla viabilità interrotta in seguito alle piene del 2024.