“Per fortuna le sorti della Torre Garisenda non dipendono dalla sottosegretaria Borgonzoni, che ancora una volta dimostra di parlare a sproposito e con scarsa cognizione di causa.

Non vi è alcuna variazione progettuale sostanziale rispetto al progetto preliminare e definitivo, già trasmessi al Ministero e valutati positivamente con prescrizioni dalla Soprintendenza; c’è, invece, da parte del Comune, la necessaria prudenza sulla fase esecutiva, data dalla consapevolezza che siamo in presenza di un progetto dalla incredibile unicità. E spiace che Borgonzoni, nelle sue esternazioni, continui a non cogliere questo semplice aspetto.

Le interazioni del sistema macchina-torre sono state calcolate e previste, ma è opportuno che siano oggetto di costante osservazione e si proceda nelle modalità che il comitato di esperti ritiene opportune. È normale che nella evoluzione del progetto, da definitivo ad esecutivo, una parte importante sia costituita dalla definizione delle modalità di esecuzione di tutti gli interventi, compresa la valutazione dei tecnici di procedere in due fasi successive. È altrettanto normale che questi aspetti siano oggetto di confronti tecnici interlocutori anche con la Soprintendenza.

Di qui a parlare di ritardi o rischi sui fondi ce ne corre. Al momento, non ci sono elementi che possano mettere a rischio i fondi Pnrr: la rimozione dei basoli non interferisce e non rallenta le altre attività nel programma dei lavori; mentre in officina le macchine utilizzate a Pisa sono state oggetto di accuratissima manutenzione e verifica (saldatura per saldatura, nodo per nodo) ed ora vengono adattate alla nuova situazione di impiego per la Garisenda. Quando arriveranno a Bologna saranno preventivamente stoccate lontano dal luogo di posa (per le ragioni logistiche facilmente intuibili) e, porzione per porzione, messe in opera.
Non c’è neanche un tema sulla mancata richiesta di acconti. Sono stati conferiti gli incarichi ai progettisti, sia per la parte architettonica che per la parte strutturale, ed è stato conferito l’incarico alla società Trevi per l’adeguamento dei tralicci pisani alla situazione bolognese. La richiesta eventuale di acconti è una scelta esclusivamente contabile, che non è certamente termometro dell’avanzamento progettale.

Detto questo le interlocuzioni tecniche con il Ministero sono sempre state proficue e corrette, e non è mai mancata da parte nostra la massima disponibilità per ogni approfondimento tecnico ritenuto utile.

Anche per questo trovo grave che la sottosegretaria Borgonzoni insinui a mezzo stampa ritardi su questioni che conosce poco e male, la invito ad una maggiore responsabilità.”