Il Presidente Augusto Ciarrocchi e gli imprenditori di Confindustria Ceramica hanno incontrato questo pomeriggio presso la sede di Sassuolo il Presidente ed il Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale e Vincenzo Colla. L’incontro si è incentrato su temi fondamentali per la competitività delle imprese ceramiche, quali i prezzi dell’energia ed il sistema ETS, i progetti infrastrutturali e la semplificazione burocratica.

Il livello dei costi dell’energia, in particolare del gas al quale la mancanza di reali alternative tecnologiche aggiunge una vera e propria tassa come gli oneri per le quote di CO2 derivanti dal sistema ETS – largamente assorbite dalla speculazione finanziaria -, stanno producendo il rischio una deindustrializzazione a livello nazionale: la necessità di interventi strutturali ed adeguati a livello UE sono stati rappresentati con forza ai vertici della Regione, con la richiesta di ogni supporto istituzionale per evitare delocalizzazioni e perdita di posti di lavoro di qualità nei nostri territori.

Altro tema centrale della competitività delle imprese è quello delle infrastrutture al servizio del distretto, dove il sovrappasso ferroviario della pedemontana ha dimostrato che opere preparate adeguatamente possono esser realizzate anche in tempi relativamente brevi. Ai noti ritardi per infrastrutture quali la Bretella autostradale Campogalliano – Sassuolo e la Pedemontana nel tratto sassolese, si aggiunge in questo periodo la grande preoccupazione per la chiusura del ponte sul fiume Secchia e per le conseguenze sul traffico nel distretto ceramico: da qui la richiesta di impegno, ad ogni livello con le istituzioni responsabili, per ridurre i disagi al traffico di persone e merci. E’ stato poi ricordato lo studio offerto dall’Associazione per la realizzazione del terzo ponte sul Fiume Secchia.

Anche la semplificazione burocratica dei processi amministrativi, in particolare per le autorizzazioni ambientali, è stata oggetto di riflessione. Oggi si registrano differenze applicative nei diversi territori e prescrizioni ridondanti, non finalizzate ad una reale tutela del territorio e delle persone. In questo contesto è stato richiesto alla Regione di svolgere con maggior forza il proprio ruolo di coordinamento e di indirizzo.